Con un emendamento al Decreto Rilancio depositato ieri alla Camera, alcuni partiti italiani – anche appartenenti alla maggioranza di governo – hanno proposto un aiuto al settore dell'auto, che più di altri sta attraversando una crisi senza precedenti. L'emendamento prevede un bonus di 4.000 euro a partire dal 1° luglio fino al 31 dicembre 2020, a fronte di due condizioni che devono essere rispettate: rottamazione di una vettura di almeno 10 anni di vita e acquisto di una vettura Euro 6 con emissioni di CO2 superiori a 61 g/km. Il venditore dovrà però offrire uno sconto pari almeno alla misura del contributo statale. In questo modo lo sconto totale sarebbe appunto di almeno 4.000 euro. Nel caso in cui il nuovo acquirente non rottami alcun veicolo, allora l'incentivo e lo sconto scenderanno a 1.000 euro ciascuno, per un totale di 2.000 euro. Per quanto riguarda l'anno prossimo l'incentivo complessivo scenderebbe a 2.000 euro (tra stato e venditore) con rottamazione e a 1.000 euro senza rottamazione.
Si partirebbe con uno stanziamento di 200 milioni nel 2020 e di 50 milioni nel 2021. Si ipotizza anche l'abolizione delle tasse per i trasferimenti delle auto usate.
Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervistato su Rai Radio 1, ha dichiarato di ritenere «imprescindibile» rispettare gli obiettivi sulla riduzione di Co2, «con incentivi più all'elettrico» ma, data «l'eccezionalità del momento con il grandissimo parco macchine prodotto ma non venduto» si potrebbe «incentivare la vendita senza incidere» sugli incentivi all'elettrico.
Secondo alcune stime, a causa dello stop delle immatricolazioni, sarebbero circa 350.000 le auto prodotte e ferme nei parcheggi delle concessionarie.