Anfia, Unrae e Federauto: «Senza incentivi il settore auto rischia di affondare»

venerdì, 27 novembre 2020 16:04:40 (GMT+3)   |   Brescia
       

Il mercato italiano dell'auto è fermo e con l'esaurimento degli incentivi rischia di affondare. È il grido d'allarme lanciato da Anfia, Federauto e Unrae in una nota congiunta, nella quale sottolineano che da tutto il paese arrivano segnali allarmanti sulla caduta degli acquisti» con flessioni che variano tra il 50% e il 70%. 

«Le misure adottate in estate – osservano le associazioni – hanno sostenuto il mercato, favorendo una ripresa dei consumi, ma non solo. Come dimostrano i dati recentemente resi noti da Invitalia, il numero delle rottamazioni a partire dall'entrata in vigore di tali misure è cresciuto in maniera esponenziale, confermandone l'efficacia anche sotto il profilo ambientale». Gli incentivi, seppur per un brevissimo arco temporale, hanno dimostrato la loro efficacia ed è per questo che per Anfia, Federauto e Unrae «devono essere riattivati fino a che l'emergenza sanitaria è in atto. Le condizioni del settore auto sono critiche e senza un forte sostegno per il 2021 è a rischio il 10% del PIL e una parte ingente degli 80 miliardi di gettito fiscale che l'automotive garantisce ogni anno all'Erario dei quali lo Stato ha bisogno, senza contare le migliaia di posti di lavoro che si perderanno e che si dovranno sostenere con ulteriore cassa integrazione». 

Le tre associazioni concludono ribadendo la necessità di un rilancio dei contributi all'acquisto: «Non inserire nel testo della prossima Legge di Bilancio fondi adeguati per il rifinanziamento degli incentivi configurerebbe una gravissima perdita in termini di strategia economica e di visione ambientale per il nostro Paese». 


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