Automotive, UNRAE e Federauto chiedono il prolungamento degli incentivi

venerdì, 18 settembre 2020 11:11:01 (GMT+3)   |   Brescia
       

Quello degli incentivi auto è stato uno dei temi al centro dell'Automotive Dealer Day, in corso questa settimana in edizione digitale. A parlarne sono stati il presidente di Federauto Adolfo De Stefani Cosentino e il presidente di UNRAE Michele Crisci, intervenuti nella seconda giornata dell'evento. 

Crisi ha sottolineato che gli incentivi si sono dimostrati «tutt'altro che inutili» visti i dati sulle immatricolazioni degli ultimi due mesi. 

«Quando siamo ripartiti dopo il lockdown, avevamo tanti timori, ma l'arrivo degli incentivi è stato fondamentale – gli ha fatto eco De Stefani Cosentino –. Come dico sempre, gli incentivi devono essere rivolti "al mercato" e aver introdotto le agevolazioni sulle Euro 6 ha rappresentato una svolta positiva essenziale in questo senso».

«Non chiediamo contributi a fondo perduto – ha continuato il presidente di Federauto –: i 50 milioni di euro stanziati dal Governo per agosto si sono concretizzati nell'acquisto da parte di privati di 14.000 auto in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno, con l'incasso di circa 70 milioni di euro di IVA da parte dello Stato. Ma se questi 50 milioni di agosto sono stati esauriti in 5 giorni e i 100 milioni di settembre in 12 – ha aggiunto – forse c'è qualcosa da correggere».

Secondo il numero uno dell'UNRAE, nell'attuale fase di depressione dei consumi «è fondamentale continuare a stimolare la domanda di tutto il mercato, puntando alla sostituzione del parco circolante, il più vetusto d'Europa, anche con l'usato di ultima generazione a partire dagli Euro 6. Questo darebbe il via a una fase di transizione incrementale verso l'orizzonte dell'elettrico con soluzioni di mobilità sempre meno clima-alteranti». 

In conclusione, il presidente di Federauto ha espresso l'auspicio che gli incentivi vengano garantiti anche per i mesi di ottobre e novembre, mettendo a disposizione i 100 milioni di euro non ancora utilizzati dei 500 milioni inizialmente stanziati. «Per dare ossigeno al comparto e non generare distorsioni di mercato – ha affermato De Stefani Cosentino –, è importante che gli incentivi non siano clusterizzati a fasce: il diesel di oggi presenta emissioni fino a 35 volte inferiori rispetto alle auto prodotte venti o trent'anni fa».