I sindacati chiedono piena trasparenza a GFG, preoccupazione per le capacità europee

lunedì, 12 febbraio 2024 15:52:14 (GMT+3)   |   Istanbul
       

I due sindacati IndustriALL Europe e IndustriALL Global, che rappresentano i lavoratori di GFG Alliance/Liberty Steel con sede nel Regno Unito, hanno tenuto una riunione di crisi per mettere in guardia dal rischio che le capacità produttive europee di acciaio vengano gravemente danneggiate e che la sfida dell'acciaio verde non venga vinta a causa della "gestione irresponsabile" di Sanjeev Gupta, presidente esecutivo di GFG.

Considerando la situazione attuale, i sindacati hanno dichiarato: «Con diversi altiforni fermi, la capacità produttiva è scesa a livelli allarmanti. Più di 20.000 lavoratori dell'acciaio in diversi paesi europei stanno affrontando l'incertezza. La situazione è particolarmente grave nella Repubblica Ceca, dove 6.000 lavoratori dell'impianto di Ostrava non sanno quando riprenderà la produzione e 30.000 posti di lavoro indiretti e 117 subappaltatori sono a rischio. Il peso finanziario della crisi è significativo, con milioni di euro necessari per riparare gli impianti, riavviare la produzione e investire in iniziative di acciaio verde».

Poiché le attività dello stabilimento Liberty Steel di Ostrava, in Repubblica Ceca, sono state in gran parte fermate, il 22 febbraio saranno organizzate azioni sindacali presso l'impianto per dimostrare l'impegno dei lavoratori di GFG Alliance e della catena di fornitura a lottare per la sostenibilità della produzione di acciaio in Europa.

I sindacati chiedono a Gupta di fornire piena trasparenza sulle finanze consolidate di GFG Alliance e sul piano di rifinanziamento specifico per l'Europa, nonché un calendario dettagliato per la ripresa della produzione negli impianti europei di Liberty Steel, e alla Commissione europea di istituire una task force di crisi sul caso di GFG Alliance/Liberty Steel.

Come riportato dal Financial Times, GFG ritiene che la dichiarazione dei sindacati sia falsa e fuorviante; la società ha affermato che le attività di Liberty Steel sono state colpite dagli alti prezzi dell'energia, dall'alta inflazione e dalle elevate importazioni, come tutti i produttori di acciaio europei.


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