ArcelorMittal Italia, secondo quanto riportato oggi da La Repubblica, ha inviato a Invitalia una lettera con la quale chiede il rispetto dell'appuntamento con il primo aumento di capitale della società siderurgica fissato dall'intesa dello scorso dicembre, vale a dire l'acquisto del 50% delle quote societarie per 400 milioni di euro. Per questa inadempienza ArcelorMittal ha annunciato la richiesta di mediazione all'International Chamber of Commerce nonché il pagamento degli interessi di mora maturati sui 400 milioni dalla data della lettera fino a quando l'aumento di capitale non sarà sottoscritto.
«L'incertezza venutasi a creare – ha scritto ArcelorMittal a Invitalia – non soltanto ritarda l'attuazione del nuovo piano industriale, ma determina anche gravi ripercussioni sull'operatività dell'azienda, che si riverberano su tutti gli stakeholder interessati, inclusi i lavoratori, i fornitori e tutta la filiera italiana dell'acciaio». Nella stessa lettera la multinazionale franco-indiana ha fatto notare che Invitalia ha mancato per due volte – il 16 e il 26 febbraio – l'impegno alla ricapitalizzazione, ma secondo Repubblica i ritardi sarebbero stati determinati dalla crisi politica e dal passaggio di consegne tra Conte e il nuovo primo ministro Draghi. Ad oggi non è ancora stato formalizzato l'assetto della nuova compagine societaria, né è stato definito il nuovo consiglio di amministrazione composto da sei consiglieri (il presidente di nomina statale e l'amministratore delegato nominato da ArcelorMittal). Nel frattempo, è attesa per oggi la sentenza del Consiglio di Stato sulla decisione del Tar di Lecce del 13 febbraio scorso di chiudere l'area a caldo dell'ex Ilva di Taranto.