EUROFER: La mancanza del necessario sostegno agli sforzi di decarbonizzazione può portare alla deindustrializzazione

mercoledì, 07 febbraio 2024 17:22:20 (GMT+3)   |   Istanbul
       

La European Steel Association (EUROFER) ha dichiarato che l'impegno della Commissione europea di ridurre le emissioni di carbonio del 90% entro il 2040 richiede una trasformazione senza precedenti della società e dell'industria dell'UE. Anche se il settore siderurgico sta già facendo la sua parte, gli investimenti rimangono molto bassi. Secondo EUROFER, l'UE ha bisogno di una soluzione concreta che offra un quadro favorevole agli investimenti, incentrato su un'energia accessibile e a livello internazionale. L'associazione mette in guardia dal rischio di deindustrializzazione e ha evidenziato tre passi da compiere per sostenere la decarbonizzazione.

«L'industria siderurgica dell'UE sostiene l'obiettivo di neutralità climatica dell'UE entro il 2050 e ha lanciato oltre 60 progetti che, se sostenuti efficacemente, consentiranno di ottenere importanti riduzioni delle emissioni entro il 2030. L’obiettivo principale del 90% per l'intera UE entro il 2040 significa una decarbonizzazione quasi completa delle industrie ad alta intensità energetica come l'acciaio. In assenza di condizioni favorevoli e di un drastico aumento degli investimenti necessari per la transizione, un tale obiettivo mette alla prova la fattibilità economica e tecnica della politica climatica dell'UE e la sua interazione con altre politiche come quella energetica, commerciale e della concorrenza. Ciò potrebbe contribuire alla deindustrializzazione, minando così la resilienza e l'autonomia strategica dell'UE», ha dichiarato Axel Eggert, direttore generale di EUROFER.

Eggert ha sottolineato che è fondamentale colmare il divario competitivo dell'UE dando accesso all'energia pulita e all'idrogeno a prezzi accessibili, oltre che alle materie prime e ai materiali secondari necessari. Nonostante i progressi registrati alla COP28, gli sforzi ambientali sono ancora divergenti a livello globale e i nuovi investimenti non sono in linea con questi sforzi. «Ad esempio, entro il 2026 è prevista una capacità globale aggiuntiva per la produzione di 150 milioni di tonnellate di acciaio, con la maggior parte degli investimenti nei paesi terzi che si concentrano su tecnologie ad alta intensità di carbonio. Pertanto, è indispensabile una politica commerciale assertiva che uniformi le condizioni di lavoro con altre regioni che non condividono le stesse ambizioni climatiche», ha proseguito il funzionario di EUROFER.

Infine, secondo Eggert, l'UE deve creare una politica innovativa e completa che estenda la competitività industriale a tutte le aree politiche, crei una struttura per gli investimenti a basse emissioni di carbonio e costruisca un mercato leader per i prodotti verdi.


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