Se gli Stati Uniti istituissero un dazio del 53% sulle importazioni di acciaio proveniente da paesi quali la Turchia, sancirebbero la fine delle esportazioni siderurgiche turche verso il paese a stelle e strisce. Così Namık Ekinci, presidente dell'associazione degli esportatori turchi di acciaio (CIB), in una nota diffusa recentemente.
Tre sono le opzioni che sono state proposte dal Dipartimento del Commercio al presidente Donald Trump per limitare le importazioni di acciaio: l'adozione di una tariffa globale del 24%; l'adozione di una tariffa pari almeno al 53% sulle importazioni di acciaio proveniente da Brasile, Cina, Costa Rica, Egitto, India, Malesia, Corea, Russia, Sudafrica, Tailandia, Turchia e Vietnam; infine, una quota pari al 63% del valore delle esportazioni del 2017 di tutti i paesi verso gli USA.
La CIB ha dichiarato che nel 2017 le esportazioni turche di acciaio verso gli USA sono diminuite del 25% su base annua, a 1,83 milioni di tonnellate, corrispondenti a un valore di 1,12 miliardi di dollari. A gennaio di quest'anno, le esportazioni turche sono inoltre crollate dell'83,6%, fermandosi a 42.000 tonnellate.
Secondo l'associazione, se gli USA istituissero le suddette misure commerciali, l'UE e paesi quali la Cina e il Giappone si difenderebbero e si scatenerebbe così una guerra commerciale a livello mondiale. Riguardo alla Turchia, secondo quanto dichiarato dalla CIB l'industria siderurgica turca dubita che gli Stati Uniti adotteranno misure avventate e ingiuste; se ciò dovesse accadere, tuttavia, ci si aspetta che le autorità politiche turche intervengano a sostegno del settore.
Secondo Namık Ekinci, le misure consigliate dal Dipartimento del Commercio americano non danneggerebbero solo l'industria siderurgica USA, ma l'intera l'economia mondiale. Infine, secondo il presidente della CIB, anche nella peggiore delle ipotesi l'industria siderurgica turca continuerà ad importare rottame dagli Stati Uniti nel rispetto delle regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), tuttavia tali importazioni potrebbero subire una riduzione, così come le importazioni di acciaio, per quanto ridotte esse siano.