Un nuovo scambio tra Stati Uniti e Turchia ha indicato un trend stabile per i prezzi del rottame.
Secondo quanto appreso da SteelOrbis, un'acciaieria della regione di Marmara ha ordinato un carico composto da HMS I/II 80:20 al prezzo di 286 $/t CFR e frantumato a 291 $/t CFR. Ciononostante, nel momento in cui si scrive lo scambio non è stato confermato né dal compratore né dal venditore. Prima che circolasse questa informazione, il prezzo di riferimento per l'HMS I/II 80:20 proveniente dagli Stati Uniti ammontava a 285-287 $/t CFR Turchia.
Attualmente la maggior parte degli operatori statunitensi prevede che i prezzi del rottame caleranno nel mercato USA a novembre. Tuttavia, diverse fonti ritengono che le riduzioni riguarderanno più i grossi compratori e meno i piccoli clienti, che continueranno invece a pagare prezzi più alti. Intanto, gli esportatori della East Cost del paese hanno abbassato di 10 $/t i prezzi pagati per il rottame consegnato ai porti. Infine, è possibile che il supporto dato dai prezzi dei prodotti piani negli USA possa venire meno prossimamente dal momento che gli stessi prezzi sono considerati artificialmente alti.
Alcune fonti ritengono che i fornitori siano intenzionati ad alzare i prezzi di 5 $/t, mentre altri ritengono che le quotazioni si manterranno stabili fino a che le acciaierie turche non decideranno di incrementare gli acquisti. Di recente la notizia della vendita di 55.000 tonnellate di tondo turco a Hong Kong ha avuto un impatto positivo sul sentiment degli operatori. Per contro, le attività restano molto ridotte nel mercato interno turco, dove la domanda dovrebbe continuare ad essere debole a causa dell'avvicinarsi della stagione invernale, oltre che per gli effetti della pandemia. La domanda di vergella nel frattempo risulta più forte e le acciaierie turche stanno offrendo materiale per dicembre e addirittura per gennaio. Infine, l'indagine in corso nell'UE sui coils a caldo provenienti dalla Turchia sta avendo un forte impatto sugli scambi dal momento che i suoi risultati potrebbero portare all'applicazione di misure retroattive a partire da metà ottobre.