Dopo essere cresciuti a marzo, i prezzi del rottame sono aumentati di circa 50 €/t in Italia dall'inizio di aprile, sulla scia della forte domanda, dell'aumento dei prezzi dei prodotti finiti e dell'andamento delle quotazioni della materia prima a livello internazionale.
Dall'invasione russa dell'Ucraina, «gli aumenti sono stati più importanti per i prezzi del prodotto finito che non per quelli del rottame», ha sottolineato un commerciante nazionale. La ripresa dei prezzi della materia prima ha riguardato soprattutto le categorie miste, con il gap tra lamierini e demolizioni che si è ridotto a 50-60 € dal precedente picco di 130 €. Riguardo alle prossime settimane, ha detto la stessa fonte, «navighiamo a vista, anche se il prossimo periodo dovrebbe essere relativamente tranquillo dal momento che sono stati chiusi diversi contratti. Vedremo cosa accadrà dopo Pasqua, anche in base ai provvedimenti che verranno presi a livello europeo». Un altro informatore ha aggiunto che «molto dipenderà dall'andamento dei prezzi dei prodotti finiti», che potrebbero sgonfiarsi dopo essere «letteralmente schizzati verso l'alto durante una un periodo caratterizzato da domanda isterica e rifacimento scorte». Secondo un'ultima fonte, i prezzi del rottame potrebbero aumentare ulteriormente dal momento che «tedeschi e francesi hanno alzato le quotazioni di altri 30-70 €» e perché «siamo ancora indietro rispetto a questi livelli, che probabilmente non verranno mai raggiunti considerato l'atteggiamento delle acciaierie».
Attualmente nel mercato italiano le quotazioni della materia prima da forno elettrico si attestano mediamente ai seguenti livelli.
Qualità |
Prezzo (€/t) |
Torniture (E5) |
470-480 |
Demolizioni (E3) |
500-520 |
Frantumato (E40) |
570-590 |
Lamierino (E8) |
570-580 |
Prezzi reso acciaieria.