Sembra essersi interrotta la discesa dei prezzi del rottame con destinazione Turchia. Gli ultimi scambi sono stati infatti chiusi a prezzi invariati rispetto ai precedenti.
Nel frattempo, i fornitori europei, tenuto conto del rallentamento delle attività di raccolta, hanno alzato le proprie offerte fino al livello di 225-230 $/t CFR nel caso dell'HMS I/II 80:20. I fornitori della regione baltica stanno puntando allo stesso livello di prezzo.
Le quotazioni dell'HMS I/II 80:20 originario degli Stati Uniti si collocano a quota 228-230 $/t CFR Turchia, risultando in leggero rialzo rispetto ai 226 $/t registrati nel più recente scambio. Anche i fornitori statunitensi stanno cercando di alzare i prezzi, nonostante il significativo calo delle quotazioni della materia prima (LINK) sul mercato interno. Alla fine della scorsa settimana fonti hanno riferito di una vendita dagli USA nella quale il prezzo dell'HMS I/II 95:5 è ammontato a 232 $/t CFR Turchia, valore al quale equivarrebbe per l'HMS I/II 80:20 un prezzo di 228 $/t CFR. Ciononostante, l'informazione non ha trovato conferma nel momento in cui si scrive.
Nel frattempo, fonti hanno riferito che è cresciuta la richiesta riferita a rottame proveniente da regioni vicine alla Turchia. L'idea di prezzo dei fornitori dell'Est Adriatico, della Romania e della Bulgaria si attesta a 225 $/t CFR per l'HMS I/II 80:20, contro i 215-217 $/t che avevano caratterizzato i più recenti scambi. Non sono state registrate offerte per materiale in partenza da Rostov dal momento che le forniture sono limitate dalla quota russa sulle esportazioni. Inoltre, sembra che i fornitori stiano aspettando di vedere quale sarà il livello raggiunto dai prezzi del rottame in Turchia prima di tornare eventualmente sul mercato con delle offerte.
Un possibile trend rialzista difficilmente avrà lunga durata, ma per ora la maggior parte degli operatori si aspetta che le prossime transazioni vedano prezzi in aumento di 3-5 $/t.