Sia i compratori sia i fornitori di ghisa basica hanno assunto un atteggiamento attendista a livello mondiale dopo la ripresa dei prezzi del rottame negli ultimi scambi. In assenza di trattative, i prezzi della ghisa proveniente dai paesi CIS sono diminuiti di circa 5 $/t nelle ultime settimane, posizionandosi al livello di 315-320 $/t FOB.
In particolare, le ultime offerte per l'Italia si sono attestate a 335-340 $/t CFR, facendo registrare un calo di 10 $/t negli ultimi quindici giorni. I compratori chiedono un prezzo di 325-330 $/t CFR, mentre l'ultimo scambio era stato chiuso a 345 $/t CFR alla fine di gennaio. «Dopo il forte ristoccaggio effettuato in precedenza, non c'è una vera domanda in Italia - ha commentato una fonte -. I compratori stanno testando il prezzo, nulla di più».
Intanto, le offerte dai paesi CIS per gli Stati Uniti si attestano a 340 $/t CFR, tuttavia i clienti non sembrano disposti a pagare più di 325-330 $/t CFR. «Le acciaierie statunitensi continuano a chiedere sconti sulla base di una situazione sfavorevole nel segmento degli acciai finiti - ha riferito un fornitore di ghisa -. Attualmente l'utilizzo della capacità produttiva negli USA ammonta all'81,4%. Inoltre, gli acquirenti fanno leva sull'assenza di concreti segnali di un movimento rialzista del rottame sul mercato interno».
Le offerte per la Turchia nel frattempo ammontano a 330-335 $/t CFR, contro i 340-345 $/t CFR di due settimane fa. Gli acquirenti puntano a un prezzo non più alto di 310-315 $/t CFR, ma la situazione potrebbe cambiare ora che le quotazioni del rottame hanno iniziato a tendere al rialzo in Turchia.
Per finire, si è parlato questa settimana di qualche offerta d'acquisto per ghisa basica (30.000-50.000 t) a parte di clienti cinesi, tuttavia non sono stati registrati scambi. Allo stesso tempo, è circolata la notizia dell'annullamento di due ordini da parte di importatori in Cina. «Ora i fornitori stanno offrendo questo materiale negli USA» ha affermato una fonte.