Secondo quanto riferito a SteelOrbis da operatori del mercato, questa settimana, i prezzi dei prodotti piani in acciaio negli Stati Uniti hanno mostrato un rialzo, alimentato dal crescente clima di incertezza legato ai dazi in arrivo. L’annuncio di nuove tariffe previste per il 1° agosto ha rafforzato la posizione dei fornitori locali, che si sentono ora legittimati ad aumentare i prezzi spot, mentre gran parte del materiale importato continua a risultare non competitivo agli attuali livelli tariffari.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che a partire dal 1° agosto saranno applicati dazi del 35% sul materiale proveniente dal Canada e del 30% su quello dal Messico, salvo negoziazioni che dovessero concludersi nelle prossime due settimane.
Secondo alcuni analisti, a partire dal quarto trimestre 2025 le importazioni potrebbero avere un impatto trascurabile, alla luce delle nuove misure tariffarie e delle probabili riconfigurazioni delle catene di approvvigionamento.
«Molti acquirenti sono rimasti in attesa per quanto riguarda gli acquisti spot di coils a caldo (HRC), a causa dell’incertezza sui dazi e delle aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve», ha dichiarato a SteelOrbis un operatore del mercato dei tubi che segue l’andamento dell’HRC. «Per questo motivo, alcuni venditori stanno mantenendo livelli di prezzo poco realistici rispetto alla domanda spot attuale».
Come la scorsa settimana, SteelOrbis ha registrato un ampio range di offerte da parte di rilaminatori e produttori, ma la maggior parte delle transazioni spot negoziabili si colloca a circa 10 $/t in più rispetto a sette giorni fa, in vista dell’entrata in vigore dei dazi il 1° agosto.
«L’HRC si è mantenuto piuttosto stabile nella fascia medio-alta degli 800 $/t», ha riferito un buyer di un’acciaieria del Midwest. «Non credo che i prezzi saliranno molto oltre».
Il prezzo medio spot di SteelOrbis per gli HRC è stato rivisto a 860 $/t netti (948 $/t metrici), pari a 43,00 $/cwt, in aumento rispetto agli 850 $/t netti (937 $/t metrici), o 42,50 $/cwt, della settimana precedente.
Secondo fonti di mercato, i prezzi degli HRC nel breve termine potrebbero essere influenzati dall’andamento laterale o leggermente rialzista del mercato del rottame ad agosto, a seconda dell’effettiva applicazione dei nuovi dazi sulle importazioni di ghisa dal Brasile, che potrebbero salire del 50% a partire dal 1° agosto. Le attuali indicazioni fanno pensare che i dazi aumenteranno, a meno che Trump non conceda un’esenzione dell’ultimo minuto al presidente brasiliano, che ha più volte criticato come “ingiustamente eletto” nel 2023.
Dal lato dell’offerta, il produttore statunitense Nucor ha mantenuto invariato per la terza settimana consecutiva il proprio Consumer Spot Price (CSP) per gli HRC a 910 $/t netti (1.003 $/t metrici), pari a 45,50 $/cwt, in aumento rispetto ai 900 $/t netti (992 $/t metrici) mantenuti per due settimane tra metà e fine giugno. L’indice CRU per gli HRC è stato invece segnalato in calo di 19 $/t netti, a 867 $/t netti (956 $/t metrici), pari a 43,35 $/cwt, rispetto agli 886 $/t netti (977 $/t metrici), o 44,30 $/cwt, della settimana precedente.
Sul mercato del coils a freddo (CRC), il prezzo medio spot è salito di 15 $/t netti, attestandosi a 1.065 $/t netti (1.174 $/t metrici), pari a 53,25 $/cwt, rispetto ai 1.050 $/t netti (1.157 $/t metrici), o 53,00 $/cwt, della settimana scorsa. Alla luce della crescita dei prezzi di HRC e CRC, il differenziale tra le due qualità si è ampliato a 205 $/t netti, pari a 10,25 $/cwt, rispetto ai 200 $/t (220 $/t metrici), o 10 $/cwt, di sette giorni fa.
Nel comparto dei prodotti finiti zincati a caldo (HDG), le quotazioni spot per il materiale base su base consegnato restano invariate, in un contesto di scambi ridotti, nella fascia 1.000-1.040 $/t netti (1.102-1.146 $/t metrici), con un prezzo medio di 1.020 $/t netti, in rialzo rispetto ai 1.000 $/t netti (1.102 $/t metrici) registrati due settimane fa.
Questa settimana, il presidente Trump ha ribadito che il Canada, principale fornitore siderurgico degli Stati Uniti, sarà soggetto a un dazio del 35%. Nel 2024, il Canada ha rappresentato circa il 23% delle importazioni siderurgiche complessive degli Stati Uniti, seguito da Brasile e Messico. Per quest’ultimo, il dazio è stato fissato al 30% dopo una recente comunicazione ufficiale del presidente statunitense. Il Brasile, invece, è stato soggetto la scorsa settimana a un’imposta del 50% sulle esportazioni di ghisa, che entrerà in vigore il 1° agosto, salvo nuove negoziazioni.