Prezzi dei coils a caldo ancora in salita in Italia e Nord Europa

martedì, 17 novembre 2020 16:06:31 (GMT+3)   |   Brescia
       

I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) sono aumentati ulteriormente nel mercato dell'UE, sulla scorta della ridotta disponibilità di materiale, del buon portafoglio ordini delle acciaierie, del conseguente allungamento dei tempi di consegna e della carenza di offerte competitive da paesi terzi. I prezzi di transazione hanno raggiunto quota 490-510 €/t franco produttore in Italia, crescendo di 5 €/t in media rispetto a una settimana fa, mentre nel Nord Europa sono saliti di 10 €/t, a 520-530 €/t franco produttore. In entrambi i casi le acciaierie stanno offrendo a prezzi più alti, pari rispettivamente a 510-520 €/t e 540-550 €/t. Le offerte si riferiscono alla produzione del primo trimestre 2021, ma alcune acciaierie dell'Europa settentrionale stanno già offrendo materiale con consegna ad aprile. 

Le fonti interpellate da SteelOrbis ritengono che i prezzi possano crescere ancora nelle prossime settimane, a fronte della buona domanda e della mancanza di materiale sul mercato a pronti. Come già riportato nelle scorse settimane, gli impianti che sono stati riavviati a settembre stanno ancora operando a capacità ridotta. Nel frattempo, i cosiddetti "soft lockdown" attuati in diversi paesi europei non stanno avendo un impatto né diretto né forte sull'industria siderurgica dell'UE, tuttavia alcune fonti sostengono che il loro effetto sui settori utilizzatori debba ancora manifestarsi. 

Per quanto riguarda le importazioni, nonostante alcuni compratori del Sud Europa, nello specifico italiani, abbiano acquistato lotti di HRC dalla Turchia nelle scorse settimane, la conferma che gli HRC turchi sono ora soggetti a registrazione dovrebbe contribuire a disincentivare il ricorso all'import. Peraltro, va sottolineato che la quota della salvaguardia UE relativa agli HRC turchi – che ammonta a 345.615 tonnellate e scadrà il 31 dicembre di quest'anno – è stata utilizzata per il 90%. Un eventuale dazio antidumping sugli HRC turchi potrebbe ammontare a un massimo dell'8%. Alcune fonti hanno suggerito che alcune acciaierie turche possano aver acconsentito a condividere con i compratori il pagamento del possibile dazio, tuttavia al momento non ci sono state conferme in tal senso. 

Stefano Gennari


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