La scorsa settimana sono state segnalate vendite di coils laminati a caldo (HRC) dal Giappone in diverse regioni, con nuovi accordi terminati a livelli leggermente inferiori rispetto alle offerte prevalenti, riflettendo la persistente pressione competitiva da parte dei fornitori regionali asiatici.
In Asia, le acciaierie giapponesi hanno continuato a subire la forte concorrenza di origini alternative, anche se questa settimana sono stati segnalati diversi accordi con sconti. In particolare, in Vietnam è stato firmato un accordo per circa 30.000 tonnellate di HRC SAE1006 provenienti dal Giappone a 512 $/t CFR per la spedizione di novembre, mentre la maggior parte delle offerte giapponesi è stata segnalata a 525 $/t CFR e oltre. «Gli acquirenti in Vietnam hanno mostrato un maggiore interesse per i coils laminati a caldo importati, ma il mercato rimane sensibile ai prezzi, con gli acquirenti che preferiscono alternative più economiche provenienti da India, Malesia e Indonesia» ha dichiarato a SteelOrbis un esperto del mercato.
Inoltre, questa settimana in Pakistan sono stati firmati almeno due contratti con due fornitori giapponesi a circa 496-498 $/t CFR per 30.000-35.000 t a un produttore di acciaio pakistano, mentre un'altra acciaieria pakistana avrebbe prenotato circa 21.000-23.000 t di HRC a poco più di 500 $/t CFR.
In Medio Oriente, i coils laminati a caldo giapponesi hanno trovato una certa accettazione, ma la concorrenza rimane agguerrita poiché i fornitori cinesi puntano attivamente sulla regione con carichi a prezzi inferiori. Ciò ha costretto le acciaierie giapponesi ad adeguare i livelli di accordo raggiungibili al fine di mantenere lo slancio delle vendite. Nello specifico, questa settimana è stato siglato un accordo per 15.000 tonnellate a 505-510 $/t CFR Emirati Arabi per la spedizione a fine novembre.
Gli operatori di mercato suggeriscono che le acciaierie giapponesi continueranno probabilmente a incontrare resistenza in queste destinazioni chiave fintanto che i fornitori regionali manterranno strategie di prezzo aggressive. «Il divario tra le offerte e gli accordi conclusi, soprattutto in Asia, sottolinea il limitato potere contrattuale che i venditori giapponesi hanno attualmente in un mercato caratterizzato da un eccesso di offerta» ha affermato un esperto del settore.