I prezzi all'esportazione dei coils a caldo laminati a caldo (HRC) giapponesi sono rimasti sostanzialmente stabili nel mese di maggio di quest'anno, con solo una leggera tendenza al ribasso dei prezzi delle transazioni nei mercati asiatici. L'attività di trading è stata modesta, in quanto gli acquirenti della regione sono rimasti cauti a causa della domanda debole e della concorrenza sui prezzi da parte di altre origini, in particolare dalla Cina. Le acciaierie giapponesi hanno continuato ad avere un accesso limitato al mercato europeo a causa delle restrizioni commerciali, costringendole a riorientare i volumi verso destinazioni alternative.
In particolare, i prezzi dell'HRC SAE1006 proveniente dal Giappone per la regione asiatica si sono attestati a 490-510 $/t CFR a fine maggio, rispetto ai 500-510 $/t CFR di fine aprile. In Vietnam, le offerte di HRC dal Giappone si sono attestate intorno ai 500-505 $/t CFR, registrando un calo di 5-10 $/t rispetto al mese precedente. Sebbene l'attività commerciale verso questa destinazione sia stata lenta in aprile, nelle ultime settimane di maggio sono stati firmati diversi accordi per l'HRC dal Giappone a 490-495 $/t CFR, in calo di 10 $/t rispetto ai prezzi di fine aprile.
Tuttavia, le offerte per l'HRC dal Giappone in Pakistan sono rimaste relativamente stabili nell'ultimo mese a 500-505 $/t CFR a fine maggio, ma, secondo le fonti, i prezzi praticabili sono stati stimati a 490-495 $/t CFR. Inoltre, le offerte di HRC dal Giappone per il Bangladesh sono state segnalate a circa 500-510 $/t CFR, rispetto ai 510 $/t CFR di fine aprile.
Le offerte dei fornitori giapponesi per il Medio Oriente sono state segnalate a 505-510 $/t CFR, come a fine aprile. Sebbene l'attività commerciale nella regione sia stata moderata, le attuali offerte giapponesi sono considerate «piuttosto competitive» rispetto a quelle di altri fornitori stranieri; nelle ultime settimane sono stati firmati diversi accordi a 505 $/t CFR in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi.
I fornitori giapponesi di acciaio continuano a rimanere fuori dal mercato europeo a causa delle restrizioni commerciali in corso. A marzo, la Commissione europea ha imposto dazi antidumping provvisori sulle importazioni di laminati a caldo da Egitto, Giappone e Vietnam. I dazi, entrati in vigore il 7 aprile, variano dal 6,9% al 33%. Tra i produttori giapponesi, Nippon Steel ha subito il dazio più alto, pari al 33%, seguito da JFE Steel al 32%, mentre Tokyo Steel ha dovuto affrontare il dazio più basso, pari al 6,9%.
Ad aprile l'India ha ufficialmente applicato un dazio di salvaguardia del 12% sulle importazioni di piani, compresi coils a caldo, coils a freddo e rivestiti. Sebbene il Giappone abbia un accordo di libero scambio con l'India, il nuovo dazio è stato comunque applicato ai materiali di origine giapponese.