Coils a caldo: momento di riflessione nel mercato Ue

mercoledì, 30 marzo 2022 17:25:48 (GMT+3)   |   Brescia
       

I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) nell'Ue sono aumentati ulteriormente negli ultimi sette giorni, benché a un ritmo leggermente inferiore rispetto alle settimane precedenti. I prezzi base praticabili si attestavano la scorsa settimana a 1.350-1.400 €/t franco produttore, mentre oggi ammontano per lo più a 1.380-1.430 €/t. In particolare, nel mercato italiano prevalgono prezzi tra i 1.380 e i 1.400 €/t, mentre nel Nord Europa sono più diffuse quotazioni tra i 1.400 e i 1.430 €/t. I prezzi sono aumentati di almeno 470 €/t dall'ultima settimana di febbraio, a causa della carenza d'offerta e dei costi volatili delle materie prime, dell'energia e della logistica, circostanze dovute a loro volta alla mancanza di forniture da Ucraina e Russia.

Secondo diverse fonti, la situazione nel mercato europeo degli HRC «si è calmata di recente, dopo quattro settimane di rapidi aumenti e di corsa agli acquisti», poiché ora i distributori hanno scorte a sufficienza e sono anche meno inclini a pagare gli attuali prezzi record. Di conseguenza, gli scambi hanno subito un rallentamento nell'ultima settimana. I compratori, ha affermato una fonte, «stanno aspettando di vendere del materiale prima di reintegrare le proprie scorte». Allo stesso tempo, «i produttori potrebbero essersi resi conto di aver aumentato i prezzi in modo eccessivo e troppo velocemente». La stessa fonte ha affermato che ArcelorMittal è quasi "sold out" per le consegne di giugno, mentre «è riluttante ad aprire le vendite del terzo trimestre». Allo stesso tempo, «Arvedi è carico di ordini, ma è disposto a spedire domattina ai prezzi nuovi, vale a dire sopra i 1.300 €/t».

Il trend rialzista nel mercato europeo degli HRC potrebbe interrompersi anche a causa dell'impatto delle offerte dai paesi terzi. «Oggi le offerte dalla Cina, dazi inclusi, sono inferiori di 150-200 €/t rispetto ai prezzi locali. Penso che anche questo stia frenando la voglia di riacquisto», ha commentato una fonte, aggiungendo: «È vero che stiamo parlando di commodities, ma i prezzi sono competitivi e i tempi di consegna sono relativamente brevi: con imbarco ad aprile, si può stimare un arrivo tra maggio e metà giugno». Nonostante ciò, le fonti hanno affermato che nell'ultima settimana non sono stati acquistati volumi significativi dall'estero. Mentre le offerte superano tutte i 1.200 €/t CFR – con quelle dalla Turchia addirittura oltre i 1.400 €/ton CFR (dazio pagato) – i compratori in generale sono poco inclini a pagare prezzi più alti di 1.200-1.250 €/t CFR.


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