Nell'ultima settimana le vendite di coils laminati a caldo (HRC) da parte dell'India all'estero sono state quasi nulle. Le principali cause sono state l'aggravarsi dell'emergenza sanitaria in alcuni mercati chiave (come il Vietnam), il calo delle richieste da parte di alcuni mercati emergenti, nonché il fatto che l'India ha esaurito la propria quota trimestrale per l'export nell'Ue all'inizio di luglio.
Le offerte da parte delle acciaierie indiane sono passate nell'ultima settimana dal livello di 880-920 $/t a quello di 860-880 $/t FOB. I compratori in Vietnam hanno continuato a chiedere prezzi inferiori ai 900 $/t CFR. Nel frattempo, le offerte indiane per Emirati Arabi e Ue sono rimaste invariate, ovvero pari a un massimo di 920 $/t FOB. Tuttavia, questo prezzo non è stato preso in considerazione nella definizione del range generale dal momento che non vi sono stati scambi e che perfino le trattative sono state sospese nell'ultima settimana.
«Poche settimane fa il mercato export indiano era supportato dalle vendite in America Latina e Africa – ha ricordato un manager di ArcelorMittal Nippon Steel Limited (AMNS) –. Si tratta tuttavia di mercati emergenti nei quali i fornitori indiani devono ancora instaurare relazioni più profonde al fine di assicurarsi un interesse continuo da parte dei compratori». La stessa fonte ha affermato però che nel continente asiatico le offerte dalla Cina sembrano scarseggiare e che questa circostanza fa ben sperare per le esportazioni indiane. «I venditori sono restii a ridurre i prezzi poiché le scorte sono basse questo mese», ha aggiunto.
L'unica transazione registrata nell'ultima settimana è stata quella chiusa da un'acciaieria dell'India orientale nei confronti di un trader asiatico al prezzo di 870-890 $/t FOB. Questo livello di prezzo tuttavia è considerato già troppo alti dai clienti vietnamiti, che come già detto puntano a valori inferiori ai 900 $/t CFR.