Nel mercato europeo dei coils laminati a caldo (HRC) il clima è migliorato nell’ultima settimana e il range dei prezzi si è ampliato leggermente verso l’alto. Attualmente sul mercato spot i prezzi base si attestano a 870-950 €/t e 1.000-1.050 €/t, rispettivamente in Italia e Nord Europa, contro i precedenti 870-900 e 990-1.030 €/t (tutti nel termine franco produttore). Nonostante le attività di scambio siano rimaste limitate in generale, la domanda è migliorata grazie al ristoccaggio da parte dei distributori. Inoltre, la notizia di un accordo tra Stati Uniti e Ue sulle tariffe della Section 232 ha infuso un certo ottimismo nei produttori europei, che sperano nei prossimi mesi di riuscire ad esportare prodotti piani negli Usa. A maggiori esportazioni corrisponderebbe un calo dell'offerta sul mercato domestico e quindi un maggiore sostegno ai prezzi.
Come già riportato da SteelOrbis, il colosso ArcelorMittal punta a chiudere contratti di lungo termine ai prezzi di 1.080 €/t per gli HRC e di 1.220 €/t per gli HDG. Si tratta di valori più alti di quelli registrati sul mercato spot e per questo la maggior parte dei compratori sta prendendo tempo rimandando la chiusura degli accordi alla fine dell'anno, quando probabilmente ci sarà maggiore chiarezza sul trend di mercato. Ciononostante, fonti hanno riferito a SteelOrbis che un produttore italiano avrebbe chiuso contratti di lungo termine con un costruttore d’auto ai prezzi base di 1.060 €/t per gli HRC, di 1.120 €/t per i CRC e di 1.160 €/t per gli HDG.
Come accennato, le attività sono ancora piuttosto ridotte sul mercato a pronti, tuttavia le fonti intervistate si aspettano un graduale incremento della domanda nelle prossime settimane grazie alle attività di rifornimento per il primo trimestre del 2022. Ciò dovrebbe supportare i prezzi unitamente agli alti costi di produzione e di trasporto. Solo la domanda proveniente dal settore automotive dovrebbe continuare ad essere debole, a causa della persistente carenza di semiconduttori a livello globale. Ciò nonostante, i produttori sperano di compensare questa debolezza con maggiori vendite all’export nei prossimi mesi.
Nel frattempo, i prezzi nelle offerte da paesi terzi sono aumentati rispetto a fine ottobre, passando da 800-840 €/t a 850-900 €/t CFR Sud Europa (dazi inclusi). Il materiale proviene principalmente da Turchia e alcuni paesi asiatici. I compratori in generali sono ancora poco interessati ad acquistare dall'import visti i lunghi tempi di consegna e il rischio di dover pagare dazi sui volumi eccedenti le quote di salvaguardia dell'Ue. Tuttavia, recentemente il produttore russo Severstal è riuscito a chiudere alcune vendite di HRC nel Nord Europa al prezzo di 980-1.000 $/t FOB.
Stefano Gennari