Nel mercato statunitense, il trend laterale seguito in giugno dalle quotazioni del rottame non ha lasciato grandi spazi di manovra ai produttori di vergella statunitensi, in quanto i prezzi spot sono già sottoposti ad una pressione notevole e la situazione è congelata su tutti i fronti.
La possibilità che si verificasse anche un leggero rincaro del rottame in luglio era remota, tuttavia i produttori statunitensi di vergella hanno rincarato di 22-33 $/ton i listini di luglio. Questa mossa, secondo molti, avrebbe comunque concorso ad alleviare la pressione sui prezzi spot. Il frantumato, tuttavia, è rimasto stabile nel Midwest e sulla costa Est, ma le acciaierie non solo hanno abbandonato ogni velleità ulteriori rincari, ma devono guardarsi da un possibile arretramento dei prezzi di mercato, attualmente a 827-849 $/ton franco produttore Midwest.
Con l'avvicinamento al canonico rallentamento estivo dell'attività dei settori di utilizzo finale - ed in particolare del precario comparto edile - la pressione esercitata sulle quotazioni della vergella sarà forte. In mancanza di indizi sulle dinamiche dei prezzi del rottame di agosto, alcune fonti di SteelOrbis sostengono che ci sia la possibilità di un lieve calo già nelle prossime due settimane, ma molto dipenderà da quanto le acciaierie sapranno ‘puntare i piedi'.
Per ora i produttori statunitensi di vergella non soffrono la concorrenza con l'import, in quanto le offerte dalla Turchia si aggirano attorno a 821-843 $/ton DDP porti Golfo USA, a poca distanza dal range di prezzo del prodotto locale. La scorsa settimana alcuni traders statunitensi avevano previsto che i produttori turchi avrebbero cercato di ampliare il divario di 6 $/ton con il prodotto ‘Made in USA', così da essere più competitivi in un mercato comunque stagnante, ma l'aumento delle quotazioni delle billette in Turchia ha chiuso ogni spiraglio in tal senso. In questa fase di mercato, pertanto, i volumi di vergella importati negli Stati Uniti dalla Turchia probabilmente non aumenteranno.