La situazione è rimasta grossomodo la stessa di dieci giorni fa nel mercato italiano del tondo per cemento armato, soprattutto in termini di prezzi. I produttori continuano a offrire materiale al prezzo base partenza di 490-500 €/ton (750-760 €/ton per i diametri 12-26 mm) nonostante la domanda sia rimasta debole anche, ha affermato una fonte, «a causa del recente maltempo, che non ha aiutato le attività nei cantieri esistenti». Anzi, i produttori starebbero puntando ad alzare le loro offerte entro la fine dell'anno, in modo da far fronte agli elevati costi di produzione causati principalmente dall'aumento dei prezzi dell'energia e del rottame. Per ora i prezzi di transazione sono rimasti generalmente inferiori ai 500 €/t base partenza, con alcune fonti che hanno riferito anche di un prezzo minimo di circa 470 €/t. I produttori sperano tuttavia di beneficiare degli attesi effetti del recente accordo tra gli Stati Uniti e l'Ue sui dazi della Sezione 232. La quota Ue assegnata alle importazioni dall'Italia dovrebbe riguardare volumi molto ridotti, tuttavia i produttori italiani prevedono di approfittare nei prossimi mesi di una minor presenza dei loro competitor europei in altri mercati. Secondo quanto appreso da SteelOrbis, le offerte italiane destinate all'export sono rimaste stabili rispetto alla scorsa settimana, ovvero pari a 680-690 €/t FOB.
Parlando invece di vergella, la debolezza della domanda non ha consentito ai produttori italiani di raggiungere l'obiettivo degli 800 €/t reso nel caso del materiale da trafila. Le quotazioni sono rimaste così tra i 770 e i 790 €/t reso. Nel caso della vergella, hanno spiegato alcune fonti, la carenza di domanda è dovuta principalmente al rallentamento del settore automotive.
Stefano Gennari