Semilavorati USA: prezzi import/export

mercoledì, 29 ottobre 2008 09:52:12 (GMT+3)   |  
       

Il mercato americano dei semilavorati è stato colpito violentemente dalla crisi economica mondiale, e in almeno un paio di modi: la crisi del rottame non ha lasciato punti d’appoggio ai produttori di semilavorati per il mantenimento di un certo livello di prezzi e la domanda fiacca da parte dei consumatori finali ha fatto diminuire la richiesta per billette e bramme. Niente di così sorprendente invero, dacché l’attività commerciale in USA nel mercato dei semilavorati vive da tempo una situazione grigia, la cui parte più drammatica è la mancanza di ordinativi. I prezzi statunitensi del rottame sono scesi ancora in ottobre: questo ha aperto la strada a un ulteriore calo di 276 $/t del prezzo delle billette. Con qualche piccola variazione, i prezzi sono così dappertutto; in ogni caso, la maggior parte di offerte spot per billette si aggira tra i 457 e i 496 $/t, nonostante siano state segnalate alcune offerte a 551 $/t. La domanda per rottame e prodotti finiti è ancora fiacca e fonti di mercato sostengono che il prezzo delle billette scenderà ancora in novembre e, di conseguenza, non vi saranno nuove transazioni nella già difficile situazione di mercato. Nonostante le diminuzioni, le billette vengono trattate internamente a prezzi più elevati rispetto a quelli internazionali che invece continuano a scendere significativamente. Le billette 3 SP/5 SP vengono vendute dai paesi CIS tra i 270 e i 280 $/t FOB Mar Nero per spedizione di novembre/dicembre. I prezzi citati sono approssimativamente inferiori di 300 $/t rispetto a un mese fa. Al contempo, le offerte turche di billette per l’esportazione sono di 370-380 $/t FOB Turchia per spedizioni di novembre, con possibilità di sconti per acquisti di grossi tonnellaggi. L’ammontare totale del tonnellaggio di billette esportate dall’America in agosto è stato di 16.635 tonnellate, di 3.606 tonnellate superiore rispetto ai dati di luglio (13.029 tonnellate). La principale destinazione del materiale esportato è stata la Repubblica Dominicana – con 10.161 tonnellate -, seguita da Messico – 3.931 tonnellate – e Taiwan - 868 tonnellate -. Altri paesi hanno acquistato dagli USA, come ad esempio il Brasile, il Canada e la Germania. I volumi di export sono tuttavia destinati a scendere a causa del rafforzamento del dollaro e dei prezzi americani, che sono, ancora una volta, più elevati rispetto a tutto il resto del mondo. Il totale di billette importate dagli USA nel terzo trimestre è di 90.474 tonnellate. I dati diffusi dal SIMA – Steel Import Monitoring adn Analysis System – mostrano che durante il terzo trimestre 2008 gli USA hanno importato billette principalmente da Messico – 35.087 tonnellate -, Canada – 33.606 tonnellate – e Brasile – 16.659 tonnellate. Il Giappone, la Gran Bretagna e la Svizzera hanno pure esportato billette verso gli USA durante il medesimo periodo. La maggior parte delle importazioni riguarda billette speciali, quali le qualità ad alto tenore di carbonio e in leghe per applicazioni particolari. Similmente al mercato delle billette, la domanda mondiale di bramme è molto debole e i prezzi sono scesi tremendamente. Con la progressione della crisi finanziaria, aleggiano numerosi dubbi nei mercati, e alcuni acquirenti di bramme non sono riusciti ad ottenere dalle proprie banche lettere di credito per grossi quantitativi di merce. I venditori avanzano offerte come al solito verso Russia, Brasile, CIS e Europa occidentale, ma ci sono serie difficoltà nella reale conclusione di transazioni di vendita. “Nessuno parla dei prezzi oggi come oggi ", ha commentato un acquirente di bramme. I prezzi delle bramme potrebbero attestarsi ovunque sui 400 $/t FOB, ma questa è una situazione di panico generalizzato e se anche i prezzi fossero bassissimi, nessuno si azzarderebbe a comprare. Nessuno vuole accollarsi un rischio così”. Molte industrie sono convinte che la situazione del mercato delle bramme durerà sino alla fine dell’anno e forse si estenderà nel primo trimestre del 2009. Potrebbe dunque essere possibile che il prezzo delle bramme scenda ulteriormente, fino a un intervallo di 300-350 $/t entro la fine dell’anno. Il mercato statunitense dei laminati piani è pure in declino su basi settimanali, tanto che potrebbe toccare il fondo entro le prossime quattro settimane. La domanda fiacca da parte dei consumatori finali di laminati piani è uno degli elementi determinanti di tale indebolimento. Il volume di bramme importate dagli USA nel terzo trimestre è stato di 1.177.313 tonnellate. I principali quantitativi sono provenienti da Ucraina – 345.246 t -, Russia – 569.158 t -, Messico – 167.516 t -, Canada – 158.956 t -, Brasile – 112.647 t – e India – 110.250 t -. Volumi inferiori sono stati acquistati da Giappone, Australia, Germania e Italia.

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