Il Consiglio Ue ha concordato oggi a Bruxelles un quarto pacchetto di misure restrittive contro la Russia in risposta all'invasione militare russa dell'Ucraina. Le sanzioni, ha spiegato la Commissione europea in una nota, «contribuiranno ulteriormente ad aumentare la pressione economica sul Cremlino e paralizzeranno la sua capacità di finanziare l'invasione dell'Ucraina».
Le misure, che sono state coordinate con i partner internazionali dell'Ue, e in particolare gli Stati Uniti, comprendono innanzitutto il divieto totale di qualsiasi transazione con alcune imprese statali russe in diversi settori riguardanti il complesso militare-industriale del Cremlino.
Come anticipato alla fine della scorsa settimana, un divieto di importazione è stato introdotto per i prodotti siderurgici attualmente soggetti alle misure di salvaguardia dell'Ue. Questo infliggerà perdite pari a circa 3,3 miliardi di euro per l'export russo. Per compensare il mancato arrivo di questi prodotti siderurgici nell'Ue, verranno aumentate le quote di importazione assegnate ad altri paesi terzi.
Deciso anche un divieto «di ampia portata» di nuovi investimenti nel settore energetico russo, in questo caso però «con limitate eccezioni per l'energia nucleare civile e il trasporto di determinati prodotti energetici nell'Ue».
Per colpire direttamente le élite russe vicine a Putin, è stato introdotto poi l'atteso divieto all'esportazione dall'Ue di beni di lusso, come auto e gioielli. Inoltre, l'elenco delle persone ed entità sanzionate è stato ulteriormente esteso per includere nuovi oligarchi ed élite imprenditoriali legate al Cremlino, nonché società attive nelle aree militari e della difesa, che supportano logisticamente e materialmente l'invasione.
Proibito inoltre alle società di rating del credito nell'Ue di attribuire un rating alla Russia, e alle società russe e di fornire servizi di rating ai clienti russi, con una conseguente perdita di accesso da parte delle entità russe ai mercati finanziari dell'Ue.
È stata poi confermata la decisione dell'Ue, coordinata con altri membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), di negare ai prodotti e servizi russi il trattamento a titolo di "nazione più favorita" nei mercati dell'Unione, come era stato già annunciato venerdì 11 marzo dai membri del G7. Ciò significa che la Russia verrà privata di importanti vantaggi di cui godrebbe in quanto membro della Wto.
La Commissione ha sottolineato che queste azioni «tutelano gli interessi essenziali di sicurezza dell'Ue e dei suoi partner alla luce dell'aggressione non provocata, premeditata e ingiustificata della Russia contro l'Ucraina, assistita dalla Bielorussia» e sono «pienamente giustificate dal diritto del Wto».
Diverse fonti interpellate da SteelOrbis hanno commentato che non è chiaro se la Russia sarà in grado o meno di esportare semilavorati. Secondo un rapporto di Bloomberg, benché la maggior parte dei prodotti siderurgici finiti sia inclusa nel nuovo pacchetto di sanzioni, sembra che semilavorati come billette e bramme restino esclusi dalle misure. Ciò significa che gli impianti europei del produttore siderurgico russo NLMK dovrebbero essere in grado di ricevere bramme dalla Russia, sebbene i porti dell'Ue non accettino navi russe.