Il governo ucraino ha deciso di estendere le misure in vigore sulle esportazioni di rottami ferrosi per i prossimi cinque anni. In data 27 aprile, infatti, il parlamento dell'Ucraina ha accolto la richiesta di confermare il dazio attuale, pari a 58 €/t.
«Prima dell'istituzione del dazio nel 2016, le acciaierie ucraine soffrivano un grave deficit di rottame; potevano rimanere inattive anche per 40-50 giorni all'anno» ha affermato Dmitry Kisilevsky, vice presidente della Commissione per lo Sviluppo economico del parlamento ucraino. «La causa – ha proseguito – erano le esportazioni di volumi significativi in Turchia e Transnistria. Ciò influenzava non solo i volumi di produzione dell'acciaio, ma anche i ricavi nei bilanci statali e locali e gli stipendi di migliaia di persone che lavorano sia nella metallurgia sia nelle industrie correlate. Nel 2020, l'Ucraina non ha dovuto affrontare alcuna difficoltà legata all'offerta di rottame, a dimostrazione dell'elevata efficienza del dazio all'esportazione», ha concluso Kisilevsky.