Il vicepresidente di Nippon Steel, Katsuhiro Miyamoto, ha recentemente dichiarato che la Section 232 non ha avuto impatti particolarmente significativi sulla società giapponese grazie alla forte domanda globale per i suoi prodotti. Nippon Steel, le cui esportazioni verso gli USA rappresentano il 4% dei suoi volumi export totali, ha sottolineato che il 90% dei clienti americani ha continuato ad effettuare ordini nonostante la tariffa addizionale del 25% sulle importazioni. Ciò è stato attribuito al fatto che si tratta di prodotti specializzati.
Miyamoto ha aggiunto che le controllate americane di Nippon, dotate di una capacità di produzione complessiva di 7,1 milioni di tonnellate, stanno traendo beneficio dai forti prezzi nel mercato domestico statunitense. Miyamoto si è detto preoccupato tuttavia dai “prodotti tagliati fuori dal mercato americano”, poiché potrebbero fluire nel mercato asiatico mettendo pressione sui prezzi della maggior parte delle proprie esportazioni. Circa il 70% delle esportazioni totali di Nippon è destinato in Asia.
Grazie alla forte domanda prevista, la società nipponica prevede di aumentare la produzione di acciaio grezzo dai 40,67 milioni di tonnellate del 2017 a oltre 42,6 milioni di tonnellate nel 2018. L’outlook positivo è attribuito alla solida domanda giapponese nei settori delle costruzioni ed automobilistico, insieme alla grande spesa dei consumatori in Cina e ai costanti investimenti in infrastrutture e progetti abitativi.
Secondo gli analisti, è previsto un profitto di poco superiore ai 3 miliardi di dollari per il 2018.