I produttori di acciaio indiani sono i più esposti al rischio della nuova carbon tax europea a causa delle loro elevate vendite nella regione e dell'elevata intensità di emissioni delle acciaierie, secondo un rapporto di Goldman Sachs di venerdì 16 febbraio.
Secondo la relazione, nel prossimo decennio i flussi di acciaio indiano verso l'Europa potrebbero subire un aggravio fiscale di 102-190 $/t, ipotizzando un prezzo del carbonio di 70 $/t, ovvero dal 15 al 28% degli attuali prezzi dei coils laminati a caldo (HRC).
Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) dell'Europa mira a sottoporre i beni importati, come l'acciaio, a una tassa per garantire che i propri alti standard di inquinamento non vengano compromessi dai partner commerciali.
Secondo il rapporto, i produttori di acciaio indiani operano a un livello di intensità di carbonio ben superiore a quello dell'UE e del mondo, il che li espone potenzialmente a oneri elevati, poiché si basano principalmente su processi a carbone.
Le acciaierie indiane sono state tra le più sensibili al potenziale impatto della tassa, definendola una "barriera commerciale", e Nuova Delhi ha discusso con l'UE per ottenere concessioni.