L'economia manifatturiera dell'eurozona ha registrato a maggio un nuovo miglioramento da record delle condizioni operative. Lo conferma l'ultimo report di Markit sui PMI, gli indici sulle aspettative dei direttori acquisti delle aziende manifatturiere. L'indice PMI manifatturiero è risultato in crescita a 63,1 punti, superando i 62,8 della stima preliminare e delle attese, e si confronta con i 62,9 punti del mese precedente. L'indicatore dello stato di salute del settore manifatturiero si conferma dunque al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque fra recessione ed espansione.
A livello nazionale, il PMI in Italia si è portato a 62,3 punti dai 60,7 precedenti, risultando al di sopra dei 62 del consensus. In controtendenza con il resto d'Europa, in Germania l'indice è sceso 64,4 punti rispetto ai 66,2 precedenti e ai 64 attesi. Il dato della Francia si è attestato a 59,4 punti, dai 59,2 precedenti ed attesi, mentre la Spagna ha registrato un miglioramento a 59,4 punti dai 57,7 del mese precedente e rispetto ai 59,5 attesi.
«Il manifatturiero dell'eurozona continua a crescere ad un tasso senza precedenti in quasi 24 anni di storia dell'indagine, con il PMI che ha raggiunto nuovi record per tre mesi consecutivi – è stato il commento di Chris Williamson, chief business economist di IHS Markit –. La crescita della produzione si aggiunge ai segnali di un'economia che sta ritornando ad espandersi notevolmente durante il secondo trimestre».
«L'indagine di maggio tuttavia – ha continuato Williamson – ha riportato ritardi record delle consegne, che hanno limitato la crescita della produzione e ostacolando la capacità delle aziende di far fronte alla domanda in misura mai vista prima nella storia dell'indagine. Il maggiore volume di vendita sta di conseguenza svuotando i magazzini e facendo innalzare il livello di lavoro inevaso ad un livello record. Se da una parte questi indicatori che solitamente anticipano le tendenze sono di buon auspicio per la produzione, e se la crescita dei livelli occupazionali continuerà nei prossimi mesi vista la volontà delle aziende di far fronte alla crescente domanda, si assisterà però ad un aumento dei prezzi. La combinazione tra forte domanda e peggioramento dell'offerta sta facendo alzare i prezzi ad un livello mai osservato negli ultimi 24 anni».