Stephen E. Sandherr, chief executive office della Associated General Contractors of America (AGC), ha dichiarato lo scorso 9 marzo che i dazi firmati recentemente dal presidente USA Donald Trump causeranno "danni significativi" all'industria delle costruzioni statunitense, portandola alla perdita di circa 30.000 posti di lavoro a causa dei risvolti negativi sulla domanda proveniente da nuovi progetti di costruzione.
"Le nuove tariffe imposte porteranno ad aumenti che le società di costruzione saranno costrette a pagare per i numerosi prodotti in acciaio e alluminio che rientrano in un tipico progetto di costruzione", ha affermato Sandherr.
"Le aziende che sono già impegnate in contratti a prezzo fisso potrebbero essere costrette a subire questi costi, e quindi a ridurre i nuovi investimenti in attrezzature e personale", ha proseguito Sandherr. "I più alti prezzi dell'acciaio e dell'alluminio renderanno più costoso il tipo di lavori infrastrutturali che il presidente Trump sostiene, costringendo i funzionari federali, statali e locali a ridurre i progetti che sono in grado di finanziare. E la probabile guerra commerciale che queste nuove tariffe provocheranno diminuirà la domanda di investimenti privati nelle infrastrutture, nonché la domanda di costruzioni di strutture per la produzione, la spedizione e la distribuzione".
In sintesi, Sandherr ha affermato che "qualsiasi guadagno a breve termine per le industrie nazionali dell'acciaio e dell'alluminio sarà probabilmente annullato dalla minore domanda che arriverà per i loro prodotti, dal momento che la nostra economia subisce gli impatti di queste nuove tariffe e della guerra commerciale che incoraggiano".
Sandherr ha detto infine che un modo migliore per rafforzare l'industria nazionale e dell'acciaio e dell'alluminio sarebbe quello di aumentare i finanziamenti federali per i progetti infrastrutturali.