Commercial Metals Company (CMC) ha comunicato che nel quarto trimestre fiscale (terminato il 31 agosto), su ricavi complessivi di 1,9 miliardi di dollari, l'utile ha raggiunto 30,2 milioni di dollari. Dodici mesi prima l'azienda aveva accusato una perdita netta di 120,3 milioni di dollari. Il bilancio dell'anno fiscale chiuso al 31 agosto si è rivelato il quinto migliore di sempre per CMC con 7,8 miliardi di fatturato e 207,5 milioni di utile contro il fatturato di 7,9 miliardi e la perdita netta di 129,6 milioni dell'anno fiscale 2010-11.
Nel quarto trimestre tutti i settori di attività hanno prodotto utili, con Americas Recycling che ha registrato un utile operativo di 8,3 milioni di dollari. Tuttavia, a causa dell'oversupply e del calo della domanda export, i prezzi del rottame sono calati notevolmente in giugno e luglio prima di risalire in agosto. Joe Alvarado, presidente e CEO di CMC ha commentato i risultati della sua azienda anticipando che nel corso dell'inverno le quotazioni del rottame si manterranno elevate, con la risalita che potrebbe iniziare già a novembre.
Il settore Americas Mills ha chiuso il bilancio dell'ultimo trimestre 2011-12 con un utile operativo di 62,3 milioni di dollari, cioè 16,7 milioni in più rispetto al quarto trimestre fiscale 2010-11. Nello stesso periodo utili operativi di 1,5 milioni per Americas Fabrication contro il passivo operativo di 42,8 milioni di dodici mesi prima. International Mill ha invece chiuso il trimestre con un utile operativo di 5,4 milioni di dollari contro 14,6 milioni di dollari.
La business area 'International Marketing and Distribution' ha registrato un utile operativo di 1,5 milioni di dollari in giugno-agosto contro i 22,7 milioni dell'ultimo trimestre 2010-11. In questo settore, il calo della redditività è motivato dalla contrazione della domanda di alcuni prodotti-chiave commercializzati nell'ambito delle materie prime. Incertezza relativamente agli esititi a cui porteranno gli stimoli economici in Cina sta gravando in particolare in questo segmento. Inoltre, in Europa la divisione trading ha registrato una riduzione dei volumi di vendita e dei margini di guadagno derivanti dalle difficili condizioni economiche nell'Eurozona.