Giuseppe Pasini: il mercato dei lunghi soffrirà anche nel 2011

martedì, 05 ottobre 2010 12:44:14 (GMT+3)   |  
       

Durante il convegno di SteelOrbis intitolato "La siderurgia in cerca della luce" e tenutosi di recente a Rezzato (Brescia), Giuseppe Pasini, presidente di Federacciai, ha illustrato la recente evoluzione della siderurgia italiana nel mercato globale, soffermandosi sul segmento che sembra soffrire più di altri le conseguenze della recessione economica internazionale, ossia quello dei lunghi.

Pasini ha sottolineato come negli ultimi anni l'Italia abbia via via perso posizioni nel panorama siderurgico internazionale in termini di output e di presenza commerciale nei mercati del bacino mediterraneo. Per certi aspetti, la funzione che un tempo era ricoperta dall'Italia è ora svolta dalla Turchia, la quale è ormai divenuta  un player determinante soprattutto nell'ambito del rottame e degli acciai lunghi. Nel 2010 - ha proseguito Pasini - l'output di acciaio dell'Italia è sì cresciuto rispetto allo scorso anno, ma è comunque rimasto inferiore del 10% a quello del 2008. In altre parole, se è vero che una ripresa c'è stata, è altrettanto difficile che in futuro si possa tornare ai livelli produttivi pre-crisi. Per quel che concerne le relazioni commerciali con l'estero, si nota un miglioramento sia delle importazioni sia delle esportazioni di acciaio, tuttavia le prime evidenziano un incremento maggiore, e quindi la bilancia commerciale dell'Italia mostra un segno negativo.   

A livello globale, il comparto dell'acciaio soffre di una cronica condizione di overcapacity, e il problema pare più accentuato nel segmento dei prodotti lunghi, principalmente riguardo al tondo. In tale contesto - osserva il presidente di Federacciai - l'Italia sta sperimentando la forte concorrenza non solo della Turchia, ma anche della Spagna e della Grecia. Sul piano interno il consumo di acciai lunghi stenta a riprendersi dal crollo registrato lo scorso anno, e da questo punto di vista di certo non aiutano i tagli della spesa pubblica per opere edilizie e infrastrutturali. Nel frattempo, le quotazioni del rottame rimangono troppo elevate, mettendo in difficoltà i produttori, stretti dalla morsa tra bassa domanda e alti costi di produzione.

Relativamente alle previsioni per il 2011, Pasini si è detto realista nel ritenere improbabile un'adeguata ripresa del mercato dei lunghi (tondo, certamente, ma anche travi e laminati mercantili). Si dovrà ancora soffrire insomma, e malgrado i passi avanti fatti dal paese in termini di riduzione dei costi energetici (l'Italia si è avvicinata alla media UE), i punti interrogativi restano molti, a maggior ragione in un contesto di mercato contraddistinto da cicli e mini-cicli sempre più serrati.  


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