Anglo American, operante nel settore minerario globale con sede nel Regno Unito, ha emanato i risultati di bilancio per l'esercizio 2011, comunicando il calo dell'utile netto.
A fronte dell'incremento dell'11% sia per il fatturato (36,55 miliardi di dollari) che per l'EBITDA (13,34 miliardi di dollari), l'utile netto è calato del 6% fino a 6,17 miliardi di dollari. Con 11,09 miliardi di dollari, l'utile operativo ha registrato l'incremento maggiore, pari al 14% rispetto al 2010.
Secondo il commento di Anglo American, l'attività è stata intralciata dal meteo nel Queensland (Australia), in Cine ed in Sud Africa. La produzione di minerale ferroso nel paese africano (della miniera Sishen) è calata del 6% fino a 38,9 milioni di tonnellate. Relativamente alle miniere australiane, l'output di carbone metallurgico per l'esportazione è calata del 9% a causa di forti piogge e delle conseguenti inondazioni che hanno spinto alla dichiarazione di forza maggiore, in vigore fino a giugno.
Nonostante le incerte previsioni per l'economia globale e specificamente per quella europea, le prospettive sul lungo termine di Anglo American sono positive: i prezzi delle materie prime dovrebbero continuare a mantenersi elevati a causa della generale scarsità dell'offerta rispetto alla domanda, che spingerà i prezzi verso l'alto.