Sig. Margiotta, può illustrarci brevemente qual è stato l'andamento dell’azienda nel 2016 e nella prima parte del 2017?
Nel 2015 c’era stata una forte contrazione del fatturato; nel 2016 siamo riusciti ad aumentarlo, facendo un 10% in più, mentre per il 2017 prevediamo un bell’aumento, pari a circa il 25-30% in più. Pur avendo ammortamenti importantissimi in bilancio - per via di un investimento per un impianto di frantumazione Danieli-Lynxs fornitoci da Danieli nel 2013/14 - a giugno, finalmente, per il primo semestre abbiamo rivisto il segno positivo.
Quanto pensa che abbia inciso la volatilità dei prezzi del rottame sulla vostra attività?
La volatilità dei prezzi si è fatta sentire dal settembre 2016 e ha continuato fino a marzo 2017, mentre ora la situazione sembra essersi stabilizzata. Questo fattore ha influito molto sull’attività, perché è difficilissimo lavorare nel campo delle materie prime, dove non si prepara tutto con un clic ma ci vuole tempo per i trasporti, le lavorazioni, la preparazione ecc.; dunque la volatilità dei prezzi incide molto, sia in senso positivo che in negativo.
Qual è la sua previsione circa l’andamento dei prezzi del rottame nel prossimo periodo?
Domanda difficile a cui rispondere. Naturalmente, mi auguro che il mercato resti stabile: 5/10 euro in più non sarebbero un grosso problema, mentre spero non si ripresenti la situazione di inizio anno, con aumenti o diminuzioni troppo forti. In questi casi il rischio di farsi male è maggiore.
Nel vostro caso, attraverso quali modalità si concretizzano le compravendite di rottame?
Per quanto riguarda i rottami ferrosi, abbiamo soltanto tre clienti importanti con cui lavoriamo tutto l’anno e con i quali stipuliamo contratti quindicinali. Per i non ferrosi, effettuiamo vendite spot.
Quali sono le vostre fonti di approvvigionamento?
Avendo un impianto di frantumazione Danieli-Lynxs di dimensioni e capacità produttiva considerevoli, i nostri principali fornitori sono gli autodemolitori. A seguire, i commercianti di rottame e varie officine metalmeccaniche, nonché vari produttori di scarti.
Secondo la sua esperienza, come giudica il rapporto tra acciaierie e fornitori di rottame?
Lo giudico un rapporto abbastanza corretto: loro fanno il loro mestiere di acquisitori e noi quello di venditori. Tuttavia, credo che le acciaierie dovrebbero tendere ad avere nel loro parco rottame solo rottame qualificato e non raccolte pesanti che lo sono di nome ma non di fatto. Per il resto, noi con i nostri clienti cerchiamo di instaurare una partnership che ci porti a lavorare con loro tutto l’anno e quindi a fare i conti non ogni fine mese ma ogni fine anno, per capire dove abbiamo guadagnato meno, dove di più e dove eventualmente abbiamo perso.
Quali sono gli obiettivi di Ecomet Srl? Avete in programma di effettuare nuovi investimenti?
Di investimenti ne abbiamo già fatti; ne faremo ancora di minore entità, sempre in tecnologia, su impianti che già abbiamo ma che stiamo cercando di mettere in condizione di dare performance migliori. Il nostro obiettivo è quello di cercare di avere qualche sbocco all’estero, di internazionalizzarci traendo vantaggio dalla nostra posizione geografica molto favorevole. Possibili destinazioni potrebbero essere la Turchia e i paesi del MENA, tuttavia al momento in quest’area non c’è molta stabilità e per il momento preferiamo aspettare ancora un po’ e affidarci ad intermediari che abbiano più esperienza di noi.