Il gruppo Danieli, leader nella produzione di impianti siderurgici con sede a Buttrio (Udine), ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 45,2 milioni di euro, in calo rispetto ai 66,2 milioni dello stesso periodo del precedente esercizio. Segno meno anche per il fatturato, sceso del 14% a 1,161 miliardi di euro. L'EBITDA è diminuito inoltre del 14%, a 108,4 milioni di euro. A fine dicembre 2015 la posizione finanziaria netta si attestava a 841,8 milioni, in peggioramento rispetto ai 956 al 30 giugno 2015.
Nonostante il contesto difficile per il settore dell'acciaio, il portafoglio ordini di Danieli è risultato superiore ai 3 miliardi di euro, evidenziando una flessione del 4% rispetto all'anno precedente.
Il minor volume dei ricavi rispetto alle previsioni di inizio anno, spiega il gruppo in una nota, è comunque soltanto temporaneo, e prevalentemente legato al rispetto dei programmi di costruzione contrattualmente concordati con i clienti del settore impianti, con un EBITDA inferiore in termini assoluti ma costante in termini relativi.
Il primo semestre dell'esercizio 2015/2016 presenta una redditività comunque interessante in entrambi i settori operativi (Plantmaking e Steelmaking), con la prospettiva, per quest'ultimo, di migliorare nel primo semestre del 2016 con una maggiore efficienza nella produzione grazie al completamento dell'avviamento dell'impianto Rotoforgia.
Il 2016 si prospetta comunque "incerto, rimanendo ancora debole la domanda di acciaio legata al mercato delle grandi opere infrastrutturali e solo nel 2017 e nel 2018 si potrà avere un maggior consolidamento della domanda sia per investimenti fissi sia per prodotti di qualità per l’industria meccanica, cantieristica e trasporti", si legge nella nota diffusa dalla società.