Nonostante un certo miglioramento del sentiment sul mercato siderurgico cinese a seguito dell’ampliamento del programma di finanziamento obbligazionario per le imprese private (compresi gli sviluppatori), le acciaierie cinesi sono rimaste molto caute sulle nuove prenotazioni di materie prime, in particolare di carbone da coke. Tra altri fattori, le acciaierie cinesi hanno deciso di sfruttare a pieno le condizioni di mercato sfavorevoli in tutte le altre regioni, spingendo al ribasso i prezzi degli accordi quando possibile. In particolare, oggi è stato concluso un nuovo accordo per 21.000 tonnellate di carbone da coke K10 proveniente dalla Russia, prodotto dalla Mechel, a 227 $/t CFR Cina, mentre la scorsa settimana le offerte per il carbone da coke K10 sono state chiuse a 246 $/t CFR e 259 $/t CFR. Nel frattempo, le offerte per il carbone da coke prodotto da Inagli sono state segnalate a 220 $/t CFR. «È un prezzo piuttosto basso, ma in linea con il mercato cinese» ha commentato un trader di Singapore.
Nel frattempo, nel mercato locale cinese il carbone da coke di prima qualità con un contenuto di ceneri inferiore al 10,5% era disponibile a 2.250 RMB/t (312,9 $/t) franco produttore, in calo di 50 RMB/t (4,1 $/t) nell’ultima settimana.
D’altra parte, i prezzi dei future si sono in parte rafforzati. In data 11 novembre i prezzi del carbone da coke sono aumentati del 4,6% rispetto al giorno precedente, raggiungendo i 2.126,5 RMB/t (295,7 $/t), mentre i prezzi dei future sul coking coal si sono assestati a 2.696 RMB/t (375 $/t), in aumento del 4,9%. «I future si sono rialzati, dopo l’annuncio di nuove misure da parte della commissione sanitaria nazionale cinese per alleggerire le misure Covid» ha commentato una fonte di mercato. «Vedremo la durata di questo effetto».
1 $ = 7,1907 RMB