Dopo essere saliti di 20-30 €/t da gennaio, nell’ultima settimana i prezzi locali del rottame in Italia sono rimasti sostanzialmente invariati, registrando solo un aumento di 5 €/t nella fascia alta per torniture e demolizioni. Alcuni hanno definito questo un «equilibrio malsano», dove i commercianti devono aumentare i prezzi per mancanza di materiale e i produttori sono costretti ad accettare per poter continuare a produrre.
«Gli aumenti si sono consolidati e stabilizzati, ma rimane ancora tensione sul mercato», ha riferito un commerciante di rottame. Gli operatori del mercato dipingono infatti un quadro in cui la domanda, benché bassa, supera l’offerta di materia prima: «anche se non a pieno regime, stiamo lavorando tutti e il consumo di rottame c’è», ha commentato il funzionario di un’acciaieria. Effettivamente, anche secondo l’ultima rilevazione di Federacciai, a gennaio la produzione italiana di lunghi è leggermente migliorata a gennaio segnando un +2,6%.
Per quanto riguarda il prossimo mese, gli operatori del mercato concordano sul fatto che i prezzi del rottame continueranno a salire gradualmente: «nelle prossime settimane difficilmente i prezzi si abbasseranno, ma non ci saranno nemmeno grandi aumenti. Ci saranno aggiustamenti al rialzo in base alle necessità di produttori e commercianti, magari di 5-10 €/t», ha riferito un esperto del mercato. Anche i produttori sono sostanzialmente d’accordo, «dovremo aggiungere qualche euro per rimanere allineati col mercato. L’offerta è scarsa quindi dobbiamo adeguarci ai prezzi dei rottamai per portare a casa materia prima», ha dichiarato il funzionario di un’acciaieria. Tuttavia, gli esponenti delle acciaierie sono riferiscono che questi aumenti sono difficili, se non impossibili, da sostenere: «proveremo a ribaltarli [gli aumenti del rottame] sul finito, ma anche i costi di trasformazione sono molto elevati in questo momento», ha aggiunto. «Il rottame sta salendo anche sulla scia dei prezzi export alla Turchia e degli aumenti negli Stati Uniti dovuti al clima freddo e alle difficoltà logistiche», ha commentato il manager di un’acciaieria, aggiungendo che è possibile che i produttori facciano delle fermate intorno a Pasqua per cercare di mantenere i propri margini.
| Qualità | Prezzo medio spot (€/t) 20 febbraio |
Prezzo medio spot (€/t) 13 febbraio |
Prezzo medio spot (€/t) 09 gennaio |
| Torniture (E5) | 295-310 | 295-305 | 270-290 |
| Demolizioni (E3) | 310-325 | 310-320 | 290-310 |
| Frantumato (E40) | 330-350 | 330-350 | 315-335 |
| Lamierino (E8) | 330-345 | 330-345 | 315-330 |
Prezzi reso acciaieria, IVA esclusa