Secondo quanto appreso da SteelOrbis da fonti di mercato e del settore mercoledì 17 settembre, nell’ultima settimana i prezzi del rottame d’importazione in India si sono mantenuti stabili, ma il mercato è rimasto fermo a causa del continuo deprezzamento della valuta locale, che tocca quotidianamente nuovi minimi storici, mentre le acciaierie secondarie hanno mostrato scarsa fiducia nel rifornirsi di materie prime a fronte del nuovo indebolimento dei prezzi dei prodotti finiti in acciaio.
Le offerte per rottame frantumato in container proveniente da Regno Unito/Europa si mantengono stabili nella fascia 360-365 $/t CFR porto di Nhava Sheva (ovest), mentre il rottame HMS I/II (80:20) di provenienza UK è anch’esso stabile a 325-330 $/t CFR.
Secondo le fonti, i prodotti lunghi finiti hanno continuato a registrare performance negative, in particolare quelli realizzati dalle acciaierie secondarie, principali attori dei mercati regionali, che stanno affrontando il più forte rallentamento nei movimenti di magazzino e nelle quotazioni. Di conseguenza, queste acciaierie non hanno intenzione di immobilizzare liquidità in consegne di rottame importato a lungo termine, soprattutto a fronte di costi più elevati.
Parallelamente, la rupia indiana ha superato la soglia di 88 INR per dollaro e gli operatori di mercato prevedono livelli fino a 89 INR/USD nel breve periodo. Questo rapido deprezzamento comporta un aggravio dei costi di importazione per gli acquirenti, oltre a un aumento dei costi legati a coperture valutarie e assicurazioni sul trasporto, non giustificati dagli attuali margini sui prodotti siderurgici finiti, hanno spiegato le fonti.
Inoltre, a differenza delle settimane precedenti, le acciaierie secondarie non hanno neppure presentato controfferte a livelli inferiori, preferendo approvvigionarsi di rottame locale a prezzi più bassi, che comporta rischi minori sia in termini di tempi di consegna sia di volatilità valutaria, hanno aggiunto le stesse fonti.