I prezzi locali sul mercato del rottame in Germania hanno seguito la tendenza al rialzo del mercato europeo e internazionale, e le nuove trattative mensili hanno registrato un aumento di 10-20 €/t.
Tuttavia, la situazione generale del mercato non è cambiata: la disponibilità di rottame è ancora scarsa, e la domanda di acciai finiti rimane esigua sia sul mercato locale che export. Secondo le fonti le acciaierie operano a circa il 70% della capacità, e malgrado il rottame sia poco, è sufficiente per coprire i volumi di vendita dei prodotti finiti.
Inoltre, un importante produttore con sede nella parte orientale della Germania ha interrotto la produzione in uno dei suoi stabilimenti, mentre un altro produttore tedesco, Salzgitter, questa settimana ha dichiarato la forza maggiore. A causa di un incendio verificatosi in uno dei suoi laminatoi a caldo il 28 febbraio, l’azienda non sarà in grado di produrre a piena capacità fino al completamento dei lavori di riparazione.
Un’acciaieria tedesca in Turingia ha aumentato i prezzi di acquisto del rottame locale di circa 20 €/t, mentre un’altra in Baviera ha concesso aumenti di 15-20 €/t. Le fonti ritengono, tuttavia, che nel prossimo futuro «potrebbero voler ridurre leggermente i prezzi [di acquisto del rottami] o almeno la quantità [acquistata], perché al momento le esportazioni non riescono a reagire con forza per via del tasso di cambio euro-dollaro», ha commentato una fonte.
I prezzi di raccolta dei depositi all’esportazione, infatti, hanno indicato un calo di 5 €/t su base settimanale, e si attestano a 300-305 €/t DAP per l’HMS I/II 80:20.
I prezzi import del rottame tedesco in Italia, invece, hanno mostrato un aumento, e sono stati riportati a 380-385 €/t per l’E8C, circa 360 €/t per l’E8, circa 350 €/t per l’E3, 330-335 €/t per l’E1 e 325-330€/t per l’E5. Tutti i prezzi sono da intendersi reso acciaieria.