Nel lungo periodo la crisi dell'Ilva potrebbe causare problemi in termini di quantità e regolarità degli approvvigionamenti, tuttavia al momento i prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) non hanno fatto registrare variazioni. Le quotazioni sul mercato italiano si attestano tra i 380 e i 400 €/t franco produttore, risultando stabili rispetto a una settimana fa. Secondo quanto riferito da diversi operatori, ArcelorMittal ha cancellato alcuni ordini e l'impianto tarantino non ne accetterà di nuovi almeno per i prossimi due mesi. «Oggi l'Ilva rappresenta l'ultima opzione per i compratori», ha commentato un operatore, aggiungendo che i contratti in corso potrebbero essere dirottati su altri stabilimenti della multinazionale. Tuttavia, almeno per il momento, il "problema Ilva" non ha avuto un grosso impatto sul mercato tenuto conto che i volumi disponibili appaiono ancora sufficienti. Intanto un altro produttore italiano starebbe ventilando aumenti sulle spedizioni di gennaio, puntando a un prezzo di 410 €/t franco produttore.
Nel frattempo, i fornitori esteri stanno cercando di approfittare della situazione alzando le proprie offerte. Quelle dei fornitori turchi hanno già raggiunto i 400-405 €/t (440-495 $/t) CFR per le spedizioni di gennaio e di recente hanno portato a transazioni in area 390-395 €/t (429-434 $/t) CFR per almeno 30.000 tonnellate di prodotto. Il produttore russo Severstal sta inoltre vendendo la produzione di dicembre a un prezzo di 390-395 €/t (429-434 $/t) CFR, contro il livello di 385-390 €/t CFR valido fino a due/tre settimane fa.
1 € = 1,10 $