Gli esportatori giapponesi hanno continuato ad alzare i prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) nelle ultime settimane, anche dinnanzi al calo dei prezzi cinesi. L'offerta dal Giappone è rimasta limitata, mentre la domanda di coils sottili continua ad essere forte e gli esportatori restano concentrati soprattutto sul mercato dell'Ue.
Le offerte dal Giappone relative a HRC SAE1006 per i clienti asiatici hanno raggiunto i 980-1.100 $/t CFR a metà marzo, crescendo di 80-150 $/t in trenta giorni. Sono state segnalate alcune vendite verso il Pakistan al prezzo di 980-990 $/t CFR. La scorsa settimana circa 10.000 tonnellate di HRC sono state vendute in Bangladesh a 1.000 $/t CFR, mentre questa settimana verso lo stesso paese è stata segnalata una vendita a 1.065 $/t CFR. Nel frattempo, i clienti vietnamiti hanno fatto sapere di non aver ricevuto offerte dal Giappone e che la maggior parte dei compratori è concentrata sull'acquisto di carichi offerti dalla Cina a prezzi molto più bassi, pari a circa 905 $/t CFR.
Da oltre un mese non si registrano offerte di coils dal Giappone per il Medio Oriente. «Non sento offerte di HRC dal Giappone per il Medio Oriente da lungo tempo, probabilmente da gennaio, quando AGIS acquistò un carico con spedizione a marzo – ha detto un trader internazionale – I trader giapponesi in Medio Oriente affermano che, dopo aver ricevuto la quota statunitense, le probabilità di vendere nella regione a un prezzo inferiore sono molto basse».
Nel frattempo, l'Europa resta una delle destinazioni preferite dagli esportatori giapponesi. Le ultime transazioni sono state caratterizzate da un prezzo di 1.200 €/t CFR (1.325 $/t CFR), mentre un mese fa le quotazioni si attestavano a 1.000 $/t CFR. «Il Giappone è concentrato principalmente sulle vendite verso l'Ue, ma anche in questo caso i volumi sono limitati e la competizione con l'India è molto alta», ha commentato un trader giapponese.
Un'altra fonte ha affermato che «attualmente dobbiamo tenere d'occhio la situazione in India, i cui produttori stanno godendo di forti vendite nell'Ue a prezzi elevati. Pensiamo che i prezzi non abbiano ancora raggiunto il picco massimo».