La scorsa settimana ha portato alcuni cambiamenti sul mercato europeo dei coils laminati a caldo (HRC), poiché molti fornitori hanno iniziato ad affermare che i prezzi del materiale avessero già raggiunto il minimo dato che la maggior parte delle acciaierie in Italia e in nord Europa hanno iniziato a tentare di aumentare le offerte. Nel segmento import la situazione continua a essere ribassista in termini di vendite a causa della mancanza di trasparenza riguardo alla revisione delle misure di salvaguardia in UE. Nonostante questo i prezzi hanno continuato ad attestarsi al rialzo la scorsa settimana, perlopiù a causa delle fluttuazioni valutarie.
In seguito a cali significativi dei prezzi degli HRC registrati in Europa nelle settimane precedenti, la scorsa settimana i prezzi praticabili si sono attestati a circa 630-640 €/t franco produttore, contro i 610-630 €/t franco produttore della settimana precedente. Più precisamente, alla fine della scorsa settimana i fornitori locali in Italia non sono stati disposti a scendere al di sotto dei 630 €/t franco produttore, mentre le acciaierie hanno iniziato a puntare a offerte di 650 €/t franco produttore contro i 630 €/t franco produttore della scorsa settimana. «A partire da lunedì [scorso, n.d.r.] in Italia Arvedi e Marcegaglia hanno iniziato a chiedere offerte più alte e le acciaierie in Unione Europea punteranno a ulteriori aumenti, fino a 670-680 €/t franco produttore», ha dichiarato un operatore locale a SteelOrbis.
«Le acciaierie europee hanno voluto segnalare che il calo dei prezzi è terminato e che hanno bisogno di chiudere gli ordini», ha dichiarato a SteelOrbis un operatore locale.
I prezzi negoziabili degli HRC in Europa settentrionale sono stati segnalati a 630-640 €/t franco produttore, in aumento di 10 €/t su base settimanale, sebbene le offerte delle acciaierie siano già state segnalate a 650-670 €/t franco produttore, in aumento di 20-30 €/t su base settimanale. Le offerte per gli HRC italiani in Germania sono state segnalate a 670 €/t CFR reso cliente, in aumento di 10 $/t nell’ultima settimana.
«I centri servizi e i distributori avevano ordini in attesa di stabilizzazione del mercato; adesso si vedrà una media attività di rifornimento con rimbalzo controllato e alcuni periodi di stabilità dei prezzi», ha affermato un trader spagnolo.
Intanto le fluttuazioni valutarie hanno influenzato i prezzi import degli HRC in Europa questa settimana, e la maggior parte delle offerte hanno mostrato un leggero movimento al rialzo. Nello specifico, la maggior parte delle offerte per gli HRC asiatici sono state segnalate a 600-610 €/t Europa meridionale, in aumento di 10 €/t su base settimanale. Secondo le fonti sono state segnalate alcune offerte più economiche per gli HRC dal Vietnam ancora a circa 630-635 $/t CFR, ossia circa 586-591 €/t CFR. «Con la situazione dei dazi di salvaguardia dubito che gli HRC dal Vietnam siano un’opzione interessante al momento», ha affermato un trader locale. «Si parla di una possibile quota di 550.000 t all’anno, mentre altri affermano che non ci saranno variazioni delle misure di salvaguardia in UE».
Le offerte dall’Egitto, infine, sono state segnalate a circa 610-615 €/t Europa meridionale, mentre le offerte indicative dalla Turchia sono state stimate a circa 625 €/t CFR dazio incluso.
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