USA: vergella e filo, tengono botta solo i prodotti ad alto tenore di carbonio

lunedì, 05 settembre 2011 12:30:46 (GMT+3)   |  
       

La domanda continuamente elevata per il filo d’acciaio ha consentito ai prezzi di rimanere stabili, ma il mercato edile (ancora stagnate) sta mettendo sempre più pressione sulle quotazioni del filo a basso tenore di carbonio.

Nell’ultimo mese la domanda locale per filo d’acciaio ad alto tenore di carbonio si è mantenuta forte, soprattutto grazie a quella proveniente dal settore manifatturiero. La quotazione locale del filo in acciaio grado 1065 si attesta a 882-926 $/ton franco produzione, invariata negli ultimi trenta giorni. Il filo per copertoni automobilistici, invece, nello stesso periodo ha registrato un aumento di circa 28 $/ton, che ha portato i prezzi medi nel range 976-1.020 $/ton franco prod. L’aumento dei prezzi di mercato non è certo una stranezza, vista la fiorente attività registrata nel corso di tutta l’estate dai produttori automobilistici statunitensi sia dal lato della produzione che da quello delle vendite nel mercato locale.

Il filo d’acciaio a basso tenore di carbonio, invece, è fortemente esposto alla pressione esercitata sulle quotazioni della vergella dalla congiuntura negativa attraversata dall’edilizia USA. Dopo alcune settimane di ritocchi al ribasso dei prezzi spot, nel mercato locale statunitense la vergella si è stabilizzata a 810-832 $/ton franco produttore solo grazie agli sforzi dei produttori, i quali stanno tentando con tutte le loro forze di prevenire ulteriori cali dei prezzi. A trascinare al ribasso le quotazioni è l’attività del mercato, tuttora depressa e senza grossi margini di miglioramento in vista. Secondo i dati ufficiali emanati dal governo, infatti, in luglio l’avvio di nuovi cantieri edili e la spesa per l’edilizia hanno subito una battuta d’arresto.

Uno dei mercati colpiti più duramente dal pessimo stato di salute dell’edilizia a stelle e strisce è quello della rete elettrosaldata, che ha registrato un ulteriore calo della domanda dai livelli già insoddisfacenti dello scorso mese. Tuttavia, dal momento che solitamente è un mese il ‘tempo tecnico’ che intercorre tra i movimenti della vergella e quelli della rete elettrosaldata, i rotoli di rete da 10 (gauge 10) costano ancora 73-75 $/rotolo sulla costa Est e 70-72 $/rotolo nel Midwest. Per queste ragioni i produttori di rete sostengono che, a causa del pessimo stato di salute dell’edilizia ed in previsione di ribassi, la clientela a stelle e strisce è molto restìa a concludere nuovi ordini.

Anche sul fronte dell’import l’attività è scarsa per i prodotti a basso tenore di carbonio e buona per quelli ad alto tenore. In particolar modo, i produttori giapponesi di fili di qualità speciali si sono quasi definitivamente ripresi dalle devastazioni del terremoto dello scorso marzo ed smaniano per recuperare il tempo perduto. Le offerte turche di vergella a basso tenore di carbonio, invece, probabilmente subiranno dei rincari in seguito alla fine del Ramadan nonostante siano già troppo elevate per essere prese seriamente in considerazione dai buyers negli USA e perciò il calo delle transazioni con ogni probabilità continuerà per qualche tempo. Attualmente l’import Turchia si colloca a 821-832 $/ton DDP porti Golfo USA.

I dati emanati dal SIMA (Steel Import Monitoring and Analysis System) relativi alle licenze di importazione di vergella in agosto parlano di 57.255 tonnellate, con un calo del 26,9% rispetto a luglio, con merce proveniente soprattutto dal Canada (25.663 tonnellate) e dalla Turchia (12.210 tonnellate). Le licenze import di vergella di qualità speciali dal Giappone hanno raggiunto 5.920 tonnellate, quelle dal Brasile 5.920 tonnellate.

Anche nel caso del filo trafilato l’import negli USA ha rallentato il passo in agosto, anche se in misura meno marcata della vergella. Secondo i dati SIMA in agosto l’import ha raggiunto 41.091 tonnellate, con un calo congiunturale del 10,7%. Il Messico si è confermato il principale partner con 12.378 tonnellate, seguito dal Canada con 9.328 tonnellate e dalla Cina con 8.948 tonnellate.

Le statistiche relative all’esportazione, disponibili solo per il mese di giugno, mostrano un trend positivo per la vergella ed un calo mensile per il filo trafilato. Gli Stati Uniti in giugno hanno esportato 18.356 tonnellate di vergella, principalmente in Canada (15.391 ton), con un incremento del 6,3% rispetto a maggio e del 20% rispetto ad aprile. Per quanto riguarda il filo trafilato, invece, grazie all’export di 15.996 tonnellate, il calo di giugno rispetto a maggio ed aprile è minimo (rispettivamente -1,55% e -1,79%). Così come nel caso della vergella, è il Canada il primo importatore dei prodotti statunitensi in giugno con 5.963 tonnellate, seguito dal Messico (3.492 tonnellate) e dal Brasile (1.604 tonnellate).


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