Usa, il mercato della vergella rimugina sulle importazioni sulla scia del trend al rialzo

mercoledì, 29 luglio 2009 02:52:59 (GMT+3)   |  
       

La polvere si sta nuovamente posando sul mercato statunitense della vergella dopo i rialzi annunciati dai produttori domestici all'inizio del mese, in quanto i costi per materie prime sono tuttora in fase leggermente ascendente a fronte di una domanda che si conferma decisamente debole.

La maggior parte delle offerte spot di vergella a basso tenore di carbonio continua ad attestarsi a circa 595-617 $/t franco fabbrica; tuttavia, gli acquirenti commentano che alcune transazioni sono state concluse al di sotto di questo livello, mentre altre a una cifra superiore, a seconda della regione e del cliente. La tipica forbice di prezzo è più elevata del solito, in quanto alcuni produttori stanno riducendo i prezzi per quantitativi ingenti, mentre altri, in mercati più isolati come per esempio quello della West Coast, possono imporre prezzi più elevati.

A livello generale, la tendenza per i prezzi statunitensi della vergella è tuttora ascendente: molti produttori devono ancora riflettere interamente l'aumento dei costi per materie prime nei prezzi di vendita, e pare che i prezzi del rottame possano salire ulteriormente in agosto. La domanda di vergella si conferma debole, ma la panoramica è migliorata leggermente negli ultimi mesi sulla base dei segnali di un'inversione di tendenza dell'economia. Inoltre, la carenza di importazioni e la chiusura dei due maggiori impianti di produzione di vergella sulla East Coast (Gerdau Ameristeel Perth Amboy e ArcelorMittal Georgetown) hanno portato l'offerta domestica a ridursi.

Per quanto riguarda l'import, la tendenza è pure al rialzo, con offerte di vergella per rete elettrosaldata dalla Turchia a 551-573 $/t dazi pagati FOB camion a pieno carico porti del Golfo.

I produttori turchi non stanno ricevendo grandi quantità di ordini dagli USA: i prezzi, d'altra parte, non sono così interessanti rispetto a quelli domestici, ma alcuni clienti, in particolare dalla East Coast, si stanno mostrando sempre più nervosi circa le loro forniture future e stanno iniziando a guardare nuovamente all'import nell'ottica di acquistare quantitativi prima che il mercato si contragga e i prezzi salgano. I commercianti affermano che sono state concluse alcune transazioni tra la Turchia e la East Coast al livello sopra menzionato.

Analogamente ai produttori statunitensi, nonostante gli aumenti del prezzo locale del rottame, i produttori turchi di lunghi non stanno registrando forte attività a livello generale, e rimane pertanto da vedere se essi saranno in grado di ricevere ordini a sufficienza da mantenere i prezzi al rialzo, soprattutto con l'approssimarsi del Ramadan e del periodo di ferie europeo.

Le offerte di vergella agli USA sono scarse da parte dei paesi esteri, a parte qualche offerta dall'Europa a livelli analoghi a quelli offerti dai produttori turchi. La nazione che solitamente costituiva la fonte principale di offerte di vergella a basso tenore di carbonio agli Usa, la Cina, rimane assente dal mercato, in quanto il mercato nazionale continua a crescere ben oltre i livelli statunitensi.

I dati raccolti dallo Steel Import Monitoring and Analysis System (SIMA) mostrano che le importazioni di vergella sono cresciute da 25.390 tonnellate a 43.388 tra maggio e giugno, pur rimanendo ben al di sotto delle 107.118 tonnellate di giugno 2008. Le principali fonti di importazione per gli Stati Uniti in giugno sono state Canada, con 19.990 ton, Venezuela (10.425 ton), Regno Unito - 3.730 ton -, Giappone, 3.022 ton, e Brasile, con 3.010 ton. I dati raccolti fino al 21 luglio mostrano che le importazioni di vergella da questi paesi sono risultate significativamente in calo a luglio.


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