I produttori di acciaio turchi si sono dimostrati relativamente ottimisti dopo i tagli alle tariffe energetiche, con la speranza che avrebbero così potuto aumentare i margini e sostenere il commercio. In precedenza, le fonti di mercato avevano valutato che l’effetto della riduzione dei prezzi dell’energia sarebbe stato pari a un calo dei costi di circa 10-15 $/t, sebbene alcuni ritenevano che la riduzione dei costi sarebbe stata di circa 14-18 $/t.
Tuttavia, le ultime trattative per l’importazione di rottame si sono chiuse con un nuovo aumento dei prezzi, inducendo gli operatori di mercato a valutare con cautela i loro passi. «Se il rottame dovesse salire oltre i 430 $/t CFR, il vantaggio in termini di costi energetici non sarà più tale, perché è difficile che i prezzi dei lunghi migliorino molto a livello globale» ha dichiarato un trader a SteelOrbis. «Pertanto, per le acciaierie turche sarà ancora difficile rimanere competitive». Inoltre, si prevede un peggioramento delle condizioni meteorologiche in Turchia, che metterà a rischio l’attività edilizia nazionale, determinando un indebolimento del sostegno alle vendite locali di tondo.
Attualmente, i prezzi del tondo dalla Turchia si attestano per lo più a 710 $/t FOB, contro i 690-710 $/t FOB delle spedizioni di febbraio indicate la scorsa settimana. Nel mercato interno, la maggior parte delle acciaierie delle regioni di Marmara e Izmir offre tondo a 710-730 $/t franco produttore, contro i 710 $/t franco produttore di una settimana fa. Secondo SteelOrbis, circa 30.000 tonnellate di tondo sono state scambiate ieri a 710-715 $/t franco produttore nella regione di Izmir.
Nel segmento della vergella, le offerte ufficiali delle acciaierie sono disponibili a 720-730 $/t FOB per le spedizioni di febbraio, con un aumento di 10 $/t. «Sconti consistenti, pari a 10-20 $/t nei prezzi della vergella, non saranno applicabili nel breve termine, a seguito dei recenti accordi sull’importazione di rottame» ha affermato una fonte