Dopo la sospensione dovuta all'inizio del periodo del Ramadan, dalla scorsa settimana le acciaierie turche hanno ripreso ad acquistare rottame. Ciononostante, i contratti di settembre vengono conclusi a prezzi inferiori rispetto al mese precedente. Questo potrebbe comportare un futuro calo delle quotazioni di semilavorati e prodotti finiti, invece dell'aumento previsto. Così stando le cose, si registrano opinioni divergenti circa il possibile andamento futuro del mercato del tondo in questo paese: alcuni addetti ai lavori si attendono un aumento sia dei prezzi che della domanda, altri invece sostengono che la diminuzione dei prezzi del rottame potrebbe avere effetti negativi sulle quotazioni di questo prodotto finito.
Verso la fine del Ramadan, gli operatori di mercato della Turchia si aspettavano un rincaro del tondo. Senonché, la previsione non si è per ora avverata, né sul mercato locale né sull'export. Comunque, non si sono rilevati neanche significativi ribassi rispetto alla settimana passata. Attualmente, l'offerta per l'export si attesta a 480-490 $/ton FOB, contro i 480-500 $/ton FOB di prima. Nel mercato locale, il tondo è scambiato attorno a 485 $/ton franco fabbrica (esclusa IVA al 18%). L'apprezzamento della lira turca sul dollaro ha avuto l'effetto di mantenere alte le quotazioni basate sulla valuta USA.
Nel frattempo, si è appreso che la Cina sta offrendo il tondo al boro ai paesi limitrofi, a causa della riduzione dei prezzi di tale prodotto sul mercato interno. Com'è noto, le acciaierie cinesi, che normalmente hanno un 15% di tasse doganali sull'export di prodotti lunghi, ne sono esentate quando si tratta di prodotti al boro e, oltretutto, possono beneficiare di incentivi governativi. Tuttavia, dopo settimane di ribassi, i prezzi locali questa settimana hanno segnato una diminuzione più contenuta rispetto al recente passato.
Nei mercati del Medioriente, sempre a causa del Ramadan, in generale le attività di acquisto sono state pigre. In Arabia Saudita si è però appreso di una discreta richiesta di acciaio da parte dei commercianti la scorsa settimana, i quali auspicano una ripresa a breve della domanda. Negli Emirati Arabi Uniti, gli importatori hanno incrementato la domanda del tondo di origine turca, anche se non sono stati frequenti scambi consistenti. Anche in questo caso, è atteso un certo progresso una volta terminato il break religioso.
Per quel che concerne il Sud Europa, il maggior valore dell'euro contro il dollaro ha influenzato le offerte degli esportatori, i quali hanno praticato alcuni ribassi: i prezzi export del tondo hanno ora un range di 360-370 €/ton FOB, con destinazioni che continuano ad essere rappresentate principalmente dal Nordafrica e dall'area del Mediterraneo. Frattanto, riguardo al mercato locale, non si registrano particolari variazioni.
In Germania e Gran Bretagna, le quotazioni del tondo hanno proseguito la loro ascesa, ma gli scambi effettivi sono avvenuti a un livello inferiore. Sui mercati bulgaro e romeno invece non si segnalano cambiamenti degni di nota, e lo stesso dicasi per il resto dell'Europa centro-settentrionale. Dopo le ferie, i produttori hanno aumentato i prezzi di questo prodotto, a seguito del rincaro del rottame. Dal lato della domanda, si segnala che il suo incremento è dovuto più alle attività di acquisto di distributori e rivenditori che alla maggiore richiesta da parte dei consumatori finali.
D'altro canto, la recente contrazione del mercato internazionale del rottame e la frenata degli acquisti di tale materia prima da parte della Cina influenzeranno presto anche l'Europa. Nel prossimo futuro ne analizzeremo le conseguenze.