I prezzi dell’acciaio lungo d’importazione negli Stati Uniti sono aumentati questa settimana, spinti dalle comunicazioni di rialzi da parte dei produttori locali, che potrebbero aprire maggiori spazi competitivi per i materiali importati sul mercato statunitense. Secondo gli operatori, anche le aspettative di stabilità o di aumento dei prezzi del rottame per il ciclo acquisti di agosto, alimentate dall’incertezza legata ai dazi, continuano a sostenere il comparto dei lunghi.
Nelle ultime due settimane, i principali produttori locali Nucor e CMC hanno annunciato aumenti tra 20-60 $/t per i prodotti di tondo e vergella, che secondo le fonti potrebbero rendere più competitiva l’offerta estera. Fino all’80% delle tradizionali importazioni statunitensi di lunghi proveniva da Egitto, Algeria, Bulgaria e Vietnam, forniture ora in sospeso in attesa della revisione dei procedimenti antidumping in corso presso il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Nell’attesa, e nonostante i rischi elevati possano rallentare le tempistiche, le fonti ritengono che una parte di questo vuoto possa essere colmato da forniture alternative provenienti da Oman, Malesia e Turchia.
Sul fronte dazi, fonti di mercato riferiscono a SteelOrbis che la recente minaccia del presidente Trump di imporre un dazio del 50% sull’import di ghisa brasiliana, con possibile entrata in vigore dal 1° agosto, potrebbe indurre i produttori statunitensi ad acquistare più rottame prime e frantumato nel prossimo ciclo acquisti, con un conseguente ulteriore aumento dei prezzi, sia per l’acciaio lungo domestico che per l’import.
Al 23 luglio, non è ancora chiaro se il presidente intenda realmente applicare il dazio annunciato, considerando che in passato ha utilizzato la minaccia di nuove tariffe come leva negoziale.
«Questi dazi contro il Brasile potrebbero avere un impatto importante», ha commentato un operatore del mercato dell’import di lunghi a SteelOrbis. «Gli Stati Uniti acquistano circa 100.000 tonnellate di ghisa al mese dal Brasile per la produzione di acciaio. Se questa fornitura dovesse venire meno a causa dei nuovi dazi, i produttori dovranno acquistare più rottame, facendo aumentare i prezzi del prime e del frantumato».
Nel ciclo di luglio, i prezzi del lamierino di alta qualità nella regione dell’Ohio Valley sono rimasti invariati rispetto a giugno, chiudendo tra 435-460 $/gt (pari a 443-468 $/t), mentre il rottame frantumato ha chiuso stabile tra 375-380 $/gt (pari a 381-387 $/t).
Sulla costa del Golfo, il prezzo del tondo d’importazione su base camion carico si colloca attualmente tra 40-42 $/cwt, ovvero 800-840 $/nt (pari a 882-926 $/t), in aumento rispetto ai 39,50-40,50 $/cwt della scorsa settimana. Le forniture di tondo provenienti dal Messico, sempre su base camion carico nei pressi di Houston, Texas, vengono discusse a 40-42 $/cwt, in un contesto di offerta locale sempre più limitata, secondo gli operatori.
«La domanda negli Stati Uniti resta debole», ha commentato un fornitore messicano. «In Texas, il numero di ordini è particolarmente basso e le nostre disponibilità sono ridotte, poiché stiamo ancora evadendo ordini precedenti. I centri di sagomatura restano cauti e c’è ancora un forte divario tra le intenzioni di prezzo strategico e le transazioni effettive».
Per quanto riguarda le offerte CFR FO US (non comprensive di dazi), il prezzo d’importazione del tondo è salito di 10 $/t, attestandosi tra 605-615 $/t, mentre la vergella è salita a 610-620 $/t, riferiscono gli importatori a SteelOrbis.
Nel comparto della vergella d’importazione, gli operatori segnalano lievi aumenti settimanali dei prezzi, in scia ai recenti rialzi annunciati da Nucor sul mercato domestico.
Le offerte per la vergella da rete d’importazione su base DDP camion carico sono attualmente indicate tra 44,50-45,50 $/cwt, in rialzo rispetto ai precedenti livelli negoziabili di 43,50-44,50 $/cwt, secondo le fonti di mercato.