Russia, semilavorati: gli esportatori tentano alcuni aumenti sulla scia dell’Asia, ma senza successo

martedì, 21 gennaio 2025 18:11:55 (GMT+3)   |   Istanbul

A seguito dei tentativi di aumento dei prezzi da parte dei fornitori asiatici, anche gli esportatori di billette con sede nella Russia dell’Estremo Oriente hanno aumentato i loro prezzi di offerta, ma senza successo. La situazione nel segmento delle bramme è ancora più complicata.

Le ultime offerte di billette dalla Russia dell’Estremo Oriente a Taiwan si sono attestate a 440 $/t CFR alla fine della scorsa settimana, mentre adesso – secondo fonti di mercato – si attestano a 445-450 $/t CFR. Tale livello è superiore ai precedenti accordi di 430 $/t CFR verso la Thailandia e di 435 $/t CFR verso Taiwan. Anche se le attuali offerte dalla Russia sono tra le più competitive, gli acquirenti sono riluttanti ad acquistare perché il materiale russo sanzionato non può essere commerciato in molti paesi, compresa l’Asia, a causa delle restrizioni bancarie imposte alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Nel Sudest asiatico le importazioni per le origini asiatiche sono aumentate a 460-470 $/t CFR per le 3SP e le 5SP, e alcuni fornitori riferiscono livelli persino superiori. Ma «a Manila non consideriamo le offerte russe come negoziabili. Si stanno ancora concentrando principalmente su Taiwan», ha dichiarato un commerciante.

Nel segmento delle bramme il materiale proveniente dall’acciaieria sanzionata nella regione russa dell’Estremo Oriente è disponibile a 500 $/t CFR per le bramme da lamiera e a 480 $/t CFR per le bramme da coils a caldo, ma non sono stati segnalati accordi in quanto anche per le origini non soggette a sanzioni le offerte di acquisto non hanno superato i 500 $/t CFR.

Con il precedente calo dei prezzi dei rottami in Turchia, il divario tra offerte e richieste di bramme è aumentato. Per le bramme russe dal mar Nero il livello negoziabile più fattibile per le acciaierie non sanzionate si attesta ancora a 450 $/t CFR, ma le offerte di acquisto per le bramme sanzionate dalla Russia sono molto più basse.

In Asia i livelli negoziabili per le bramme soggette a sanzioni, come per le origini Russia e Iran, si sono attestati a un massimo di 430-435 $/t CFR. Sebbene secondo alcune voci l’Iran avrebbe venduto volumi considerevoli all’Asia a 405 $/t FOB, ossia circa 435-440 $/t CFR, molte fonti hanno negato. «Le offerte sono inferiori a 400 $/t FOB [per l’Iran], mentre il prezzo target in una gara era di 415 $/t FOB», ha affermato un commerciante. Viste le premesse, sembra difficile che le bramme russe possano ottenere aumenti di prezzo in Asia.


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