Si continua ad attendere uno sblocco della situazione nel mercato dei lunghi dell’Europa Meridionale e soprattutto dell’Italia, dove i tentativi di aumento dei produttori non sono ancora stati del tutto accettati dagli acquirenti: preoccupano salita del rottame e possibile eliminazione del credito di imposta per l’energia.
Nel contesto attuale, i produttori italiani puntano fino ai 460 €/t base partenza, ma gli acquirenti non sono ancora disposti a pagarli.
Secondo alcune fonti il prezzo praticabile è stabile sui 400-410 €/t base partenza, ma altri sostengono che i clienti stanno già accettando un aumento di 20-30 €/t, spostando la fascia superiore del range fino ai 430-440 €/t base partenza.
Se la situazione rimane questa, i produttori dovranno scegliere se vendere in parziale perdita o aumentare i prezzi e, di conseguenza, interrompere la produzione, in assenza di vendite sufficienti. «Stanno più o meno tutti vendendo quello che producono, ma hanno coperto solo marzo, non ci sono state vendite su aprile» ha affermato un trader italiano. «Tutti hanno paura degli aumenti del rottame e dell’eliminazione dell’agevolazione in ambito energia: si parla di un possibile aumento di 40-50 euro».
La vergella locale resta invece ancora stabile sui 680-690 €/t reso cliente Nord Italia.
Anche per quanto riguarda l’export, è stata una settimana di attesa con richieste scarse. Gli italiani restano sui 670 €/t FOB per il tondo, ma diversi produttori non stanno al momento quotando.
«Siamo in attesa di capire come si muove il mercato e non stiamo ancora offrendo per aprile» ha affermato un produttore italiano.
Secondo quanto dichiarato dalle fonti, dalla Grecia le offerte export si sono attestate sui 690-700 €/t FOB per il tondo e 700-720 €/t FOB per la vergella. La domanda non è assente, ma se il mercato non dovesse seguire questi prezzi, secondo quanto affermato da un produttore greco, bisognerà interrompere la produzione ad aprile.
Nella settimana sono state segnalate poche offerte import: l’Egitto sta offrendo circa 690-700 $/t FOB per la vergella, in calo di 20-30 $/t dalla scorsa settimana. Il range attuale corrisponde quindi a 675-684 €/t CFR, quasi in linea con le offerte domestiche.
La Turchia sta offrendo 740-760 $/t FOB (717-735 €/t CFR) per il tondo, contro i 750-760 $/t FOB (circa 725-740 €/t CFR) della scorsa settimana; le offerte turche di vergella si sono attestate, invece, a 750-760 $/t FOB (726-735 €/t CFR) contro i 760-770 $/t FOB (circa 735-750 €/t CFR) della scorsa settimana.