Non si è ancora ripresa la domanda nel segmento dei prodotti lunghi nell’Europa meridionale e i prezzi restano stabili o in discesa, con l’aumento del rottame e le acciaierie in difficoltà.
In Italia i prezzi del tondo restano in flessione fino ai 460-470 €/t base partenza, circa 725-735 €/t finito partenza, in calo di 20-30 €/t su base settimanale. Alcuni produttori stanno valutando degli aumenti, ma ancora non ci sono certezze. La vergella da trafila resta stabile a 690-700 €/t reso cliente Nord Italia, ma senza grande richiesta.
In Grecia la situazione è simile. «La domanda è molto bassa» ha affermato una fonte greca. «Le acciaierie sono in difficoltà, soprattutto con i prezzi del rottame che stanno aumentando e senza riuscire a trasferire questo aumento sul prodotto finito».
Nel mercato export dall’Italia le offerte si sono attestate tra i 620 e i 640 €/t franco produttore per il tondo e 640-650 €/t franco produttore per la vergella. Secondo una fonte, ci sono state offerte per la vergella dall’Italia a 640-650 €/t FCA Nord Europa e dalla Spagna a 720 €/t CFR Nord Europa, il che significa circa 660 €/t FOB.
La Grecia sta offrendo vergella a 650-670 €/t FOB e tondo a 660-670 €/t FOB, quest’ultimo in calo di 10-20 €/t su base settimanale.
Da una parte i clienti cercano ancora ribassi e dall’altra le acciaierie devono ora decidere cosa fare. «Le acciaierie dovranno decidere se vendere in perdita, oppure tentare degli aumenti rischiando di non vendere e quindi fermare le fabbriche» ha commentato una fonte italiana.
Già in aumento alcune offerte import. La Turchia offre vergella a 760 $/t FOB, in aumento di 30-40 $/t rispetto alla scorsa settimana, e tondo a 740 $/t FOB, in aumento di 30 $/t rispetto alla scorsa settimana. Le offerte di vergella dall’Algeria si aggirano intorno ai 690 $/t FOB, con un aumento di 20 $/t rispetto alla scorsa settimana.
Dall’Egitto la vergella è offerta a 670-680 $/t FOB, dall’Asia a 660 $/t FOB, mentre le offerte dagli Emirati Arabi si sono attestate questa settimana a 650 $/t FOB.