Secondo quanto riportato dal quotidiano turco Dünya, Yalçın Ertan, presidente dell'Associazione degli esportatori di metalli ferrosi e non ferrosi dell'Egeo, ha dichiarato che i produttori e gli esportatori turchi, che hanno attraversato un periodo difficile negli ultimi due anni, dovrebbero essere sostenuti con misure appropriate.
Ertan ha affermato che il settore siderurgico e dei metalli non ferrosi turco ha iniziato a perdere competitività, soprattutto nel mercato europeo, a causa dell'aumento dei costi energetici, del tasso di cambio sotto pressione e dell'inflazione, e che i frequenti cambiamenti nelle pratiche commerciali hanno portato a una diminuzione delle esportazioni turche.
Sottolineando che la quota delle esportazioni turche verso l'Europa, il principale mercato di esportazione del settore, è scesa dal 43% al 31%, Ertan ha affermato che la quota di mercato è stata conquistata dai paesi dell'Estremo Oriente, tra cui Cina, Corea del Sud, Giappone, Vietnam e Taiwan, che hanno costi di produzione competitivi e un facile accesso ai finanziamenti. Ha aggiunto che è molto difficile per la Turchia riconquistare la quota perduta. Il presidente dell'Associazione degli esportatori di metalli ferrosi e non ferrosi dell'Egeo ha dichiarato che i paesi del Golfo e l'Iran, che in passato erano mercati di esportazione per il settore siderurgico e dei metalli non ferrosi turco, sono ora concorrenti, e il tasso di utilizzo della capacità di produzione di acciaio liquido del settore, pari a 55 milioni di tonnellate, è sceso dal 78% al 51% e che ciò desta preoccupazione.
Ertan ha aggiunto che la Turchia è diventata un importatore netto di ferro e acciaio e quasi un mercato aperto per l'Estremo Oriente e che la Turchia non è in grado di proteggere il proprio settore siderurgico.
Per quanto riguarda la guerra tra Israele e Palestina, ha affermato che la regione è importante per il commercio mondiale e che Israele è il terzo mercato per la Turchia, soprattutto per quanto riguarda tondo, travi e vergella.