La Commissione Europea ha annunciato oggi l'istituzione di misure di salvaguardia provvisorie in relazione alle importazioni di determinati prodotti in acciaio.
L'inchiesta era stata aperta il 26 marzo 2018 in relazione alle importazioni di 26 categorie di prodotti in acciaio, con la motivazione che queste potessero causare un grave pregiudizio ai produttori dell'UE. Il 28 giugno la Commissione aveva esteso l'ambito della stessa a 2 ulteriori categorie di prodotti, per un totale di 28 categorie di prodotti.
Le informazioni a disposizione della Commissione, si legge nel regolamento di esecuzione pubblicato in data odierna sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE, "mostravano che la tendenza alla crescita delle importazioni di queste categorie di prodotti, e le pericolose condizioni economiche e commerciali prevalenti, tra cui la situazione dell'industria siderurgica dell'Unione, giustificavano un esame approfondito. Inoltre, alla luce delle misure nei confronti delle importazioni di acciaio adottate dagli Stati Uniti d'America a norma della sezione 232 della legge per l'espansione degli scambi (Trade Expansion Act) del 1962, sussisteva un elevato rischio di ulteriore incremento delle importazioni conseguente alla diversione degli scambi".
"La maggior parte dei produttori dell'Unione - si legge nel documento - fa parte dell'Associazione europea della siderurgia (Eurofer) oppure, per quanto riguarda i tubi, della European Steel Tube Association (ESTA). Queste due associazioni settoriali rappresentano oltre il 95 % della produzione di acciaio dell'Unione. I loro membri hanno sede in quasi tutti gli Stati membri. Per conto dei loro associati, queste associazioni settoriali hanno informato la Commissione che accolgono con favore l'apertura dell'inchiesta di salvaguardia, nonché l'adozione di misure che contrastino anche la diversione degli scambi conseguente alle misure adottate ai sensi della Sezione 232 che perturbano gravemente il mercato siderurgico, che non si è ancora pienamente ripreso dalla crisi dell'acciaio".
Nel corso della sua inchiesta, la Commissione ha rilevato che nel periodo 2013-2017 le importazioni dei 28 prodotti considerati sono aumentate in termini assoluti del 62% e che l'aumento è stato marcato soprattutto fino al 2016. Inoltre, l'import della maggior parte delle singole categorie di prodotti ha anche mostrato un incremento in termini assoluti negli ultimi cinque anni. La tendenza all'aumento delle importazioni, afferma la Commissione, è proseguita anche nel 2018. Confrontando il primo trimestre 2018 con il primo trimestre del 2017, l'aumento complessivo delle importazioni è pari al 10%.
La Commissione ha concluso quindi che vi è stato un improvviso, repentino e significativo aumento delle importazioni in termini assoluti per 23 categorie di prodotti.
L'aumento dell'import secondo la Commissione sarà ancora più significativo alla luce della prevista diversione degli scambi conseguente alle misure della Sezione 232.
Non è stata registrata una crescita solo per cinque categorie di prodotti, che pertanto sono stati esclusi dall'applicazione delle misure provvisorie. La Commissione si è riservata comunque il diritto di includere queste cinque categorie di prodotti nel campo di applicazione delle misure definitive.
La Commissione ha anche valutato l'esclusione di alcuni paesi dal campo di applicazione delle misure.
In particolare, "alla luce della stretta integrazione dei mercati con i membri del SEE, dei numeri complessivi delle importazioni da questi paesi, e del basso rischio di diversione degli scambi, la Commissione ritiene che i prodotti in esame provenienti da Norvegia, Islanda e Liechtenstein debbano essere esclusi" dal regolamento. Inoltre, "le misure provvisorie non si applicano ai prodotti originari di un paese in via di sviluppo finché la quota di importazioni di quel prodotto nell'Unione è inferiore al 3%".
La conclusione preliminare alla quale è giunta la Commissione Europea è che, "benché l'industria siderurgica dell'Unione si sia parzialmente ripresa per alcune categorie di prodotti nel 2017, in particolare grazie a misure di difesa commerciale, per la gran parte delle categorie di prodotti in esame la situazione finanziaria rimane ancora ben al di sotto di livelli sostenibili, fatto che rende l'industria dell'Unione vulnerabile in caso di ulteriore incremento delle importazioni". Pertanto, la Commissione ritiene che "occorra adottare senza indugio misure di salvaguardia provvisorie".
"Diverse parti interessate all'inchiesta - si legge ancora nel regolamento di esecuzione - hanno sostenuto che non sarebbe nell'interesse dell'Unione istituire misure di salvaguardia provvisorie. Esse sostengono che le misure comporterebbero quasi certamente una carenza nell'approvvigionamento e metterebbero quindi l'industria dell'Unione in una posizione contrattuale più forte per esercitare pressione sui prezzi. Tali parti interessate hanno inoltre sostenuto che le fonti di approvvigionamento sono già limitate dall'istituzione di misure antidumping e antisovvenzioni e che i prodotti non disponibili presso i produttori dell'Unione, o non in quantità sufficienti o con le opportune specifiche tecniche, devono essere esclusi dalle misure di salvaguardia. Per poter trovare il giusto equilibrio tra i diversi legittimi interessi e poiché la minaccia di grave pregiudizio è collegata principalmente, nel caso in questione, all'esistenza della diversione degli scambi, la Commissione ritiene che la forma delle misure di salvaguardia dovrebbe preservare i livelli storici delle importazioni, e che solo le importazioni eccedenti rispetto a questi livelli debbano essere assoggettate a tali misure. A questo riguardo, un sistema di contingenti tariffari che non ostacoli i flussi storici degli scambi garantisce che le misure di salvaguardia siano compatibili con l'interesse dell'Unione. Questa forma di intervento eviterebbe le conseguenze negative della diversione degli scambi per l'industria dell'Unione, preservando al contempo le tradizionali fonti di approvvigionamento e una concorrenza effettiva sul mercato dell'acciaio".
In conclusione, la Commissione ritiene che le misure di salvaguardia provvisorie debbano assumere la forma di un sistema di contingenti tariffari oltre i quali sarà dovuto un dazio supplementare. I contingenti tariffari sono basati sulla media delle importazioni annue negli anni 2015, 2016 e 2017 e saranno assegnati "secondo l'ordine cronologico delle date di accettazione delle dichiarazioni di immissione in libera pratica".
"La Commissione ha stabilito in via preliminare che un'aliquota fuori contingente provvisoria del 25% dovrebbe essere sufficiente a prevenire l'occorrenza di un grave pregiudizio". Il dazio supplementare sarà applicato sul valore doganale dei prodotti importati.
I paesi maggiormente colpiti dalle misure sono la Turchia e l'India con 14 prodotti ciascuno, la Cina con 13 prodotti e l'Ucraina con 11 prodotti.
Le misure provvisorie, valide su 23 categorie di prodotti, saranno valide per 200 giorni dalla data di entrata in vigore del regolamento.
Prodotti in esame
Numero di prodotto |
Categoria di prodotto |
1 |
Fogli e nastri laminati a caldo di acciai non legati e di altri acciai legati |
2 |
Fogli laminati a freddo di acciai non legati e di altri acciai legati |
3 |
Lamiere magnetiche (escluse le lamiere magnetiche a grani orientati GOES) |
4 |
Fogli rivestiti di metallo |
5 |
Fogli a rivestimento organico |
6 |
Prodotti stagnati |
7 |
Lamiere quarto di acciai non legati e di altri acciai legati |
8 |
Fogli e nastri laminati a caldo di acciai inossidabili |
9 |
Fogli e nastri laminati a freddo di acciai inossidabili |
12 |
Profilati leggeri e laminati mercantili di acciai non legati e di altri acciai legati |
13 |
Barre di rinforzo |
14 |
Profilati leggeri e barre di acciai inossidabili |
15 |
Vergelle di acciai inossidabili |
16 |
Vergelle di acciai non legati e di altri acciai legati |
17 |
Profilati di ferro o di acciai non legati |
18 |
Palancole |
20 |
Tubi gas |
21 |
Profilati cavi |
22 |
Tubi di acciai inossidabili senza saldatura |
23 |
Tubi cuscinetto |
25 |
Grandi tubi saldati |
26 |
Altri tubi saldati |
28 |
Fili di acciai non legati |
Elenco dei prodotti originari di paesi in via di sviluppo a cui si applicano le misure provvisorie
Paese/Gruppo di prodotti |
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
20 |
21 |
22 |
23 |
25 |
26 |
28 |
Brasile |
x |
x |
|
|
|
x |
x |
|
|
|
|
|
|
|
x |
|
|
|
|
|
|
|
|
Cina |
|
|
x |
x |
|
x |
|
x |
|
x |
|
|
x |
|
|
x |
|
x |
x |
x |
x |
x |
x |
Egitto |
x |
|
|
|
|
|
|
|
|
x |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
India |
x |
x |
x |
x |
x |
x |
x |
|
x |
|
|
x |
x |
|
|
|
x |
|
x |
x |
|
x |
|
Indonesia |
|
|
|
|
|
|
x |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Malesia |
|
|
|
|
|
|
|
|
x |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Moldavia |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
x |
|
|
x |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Arabia Saudita |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
x |
|
|
Sudafrica |
|
|
|
|
|
|
|
x |
x |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Macedonia |
|
|
|
|
x |
|
x |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
x |
x |
|
|
|
|
|
Turchia |
x |
x |
|
x |
x |
|
|
|
x |
x |
x |
|
|
x |
x |
|
x |
x |
|
|
x |
x |
x |
Ucraina |
x |
x |
|
|
|
|
x |
|
|
|
x |
x |
|
x |
x |
|
x |
x |
x |
|
|
|
x |
Emirati Arabi |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
x |
|
|
|
|
|
x |
|
Vietnam |
|
x |
|
x |
|
|
|
|
x |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Contingenti tariffari
Numero di prodotto |
Volume del contingente tariffario |
Aliquota del dazio supplementare |
1 |
4 269 009 |
25% |
2 |
1 318 865 |
25% |
3 |
178 704 |
25% |
4 |
2 115 054 |
25% |
5 |
414 324 |
25% |
6 |
367 470 |
25% |
7 |
1 442 988 |
25% |
8 |
193 049 |
25% |
9 |
476 161 |
25% |
12 |
728 270 |
25% |
13 |
714 964 |
25% |
14 |
82 156 |
25% |
15 |
32 744 |
25% |
16 |
1 058 110 |
25% |
17 |
167 817 |
25% |
18 |
24 854 |
25% |
20 |
185 280 |
25% |
21 |
387 343 |
25% |
22 |
22 818 |
25% |
23 |
5 549 |
25% |
25 |
258 133 |
25% |
26 |
296 274 |
25% |
28 |
393 031 |
25% |