UCIMU: ordini di macchine utensili in forte calo nel secondo trimestre

mercoledì, 22 luglio 2020 15:33:30 (GMT+3)   |   Brescia
       

Gli ordini di macchine utensili per i costruttori italiani sono calati anche nel secondo trimestre di quest'anno, con l'indice che ha registrato una flessione del 39,1% rispetto allo stesso periodo del 2019. È quanto emerge dai dati raccolti ed elaborati dal Centro Studi e Cultura di UCIMU - Sistemi per Produrre, l'associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione. Nel primo trimestre dell'anno era stata registrata una diminuzione degli ordini pari all'11% su base annua. 

Il risultato negativo del secondo trimestre è stato determinato sia dalla riduzione degli ordinativi raccolti dai costruttori italiani sul mercato interno (-44,7%) sia dal calo registrato sul mercato estero (-37,8%), si legge nel comunicato diffuso dall'associazione. Va tenuto conto del fatto che nel mese di aprile la maggior parte delle imprese costruttrici è rimasta chiusa a causa del lockdown, perché ciò «ha decisamente influito sul risultato complessivo del trimestre che mostra una situazione difficile per chi opera nel manifatturiero» ha spiegato Massimo Carboniero, presidente di UCIMU. «L'incertezza generata dalla pandemia e la sua diffusione asincrona nelle diverse aree del mondo – ha aggiunto Carboniero – complica le cose e, indubbiamente, frena gli investimenti in sistemi di produzione, ma noi costruttori italiani rileviamo qualche piccolo segnale di ripresa soprattutto legato al mercato interno». Nel 2021 infatti dovrebbero tornare a salire gli investimenti in nuove tecnologie. UCIMU stima per la domanda di nuove macchine utensili in Italia una crescita del 31,5%, per più di 3,5 miliardi di euro. Secondo i dati dell'istituto econometrico Oxford Economics, in Europa il consumo aumenterà del 19,5% (quasi 18 miliardi di euro), in Asia la domanda dovrebbe salire del 35,3% (34 miliardi), mentre  in America l'aumento dovrebbe arrivare a 11 miliardi di euro di investimenti in nuovi sistemi di produzione (+31% rispetto al 2020).

«Con queste indicazioni – ha commentato il presidente di UCIMU, Massimo Carboniero – l'auspicio è che realmente il peggio sia alle nostre spalle e che i prossimi mesi dell'anno possano essere caratterizzati da una inversione di tendenza che precede il recupero atteso nel 2021». 

Stefano Gennari


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